Nobel per la Pace Il Brasile lancia Joao Havelange, «sospetto» corrotto

Il presidente onorario della Fifa, il brasiliano Joao Havelange, 95 anni, è stato proposto dall’Accademia brasiliana di filosofia al Premio Nobel per la pace del 2012, per la sua carriera come dirigente sportivo. Un riconoscimento mai vinto da un brasiliano.
Niente di strano se non fosse che Havelange è stato sospettato di aver accettato denaro in modo illecito da una società di marketing, la International Sport and Leisure (Ils), in cambio di ricchi contratti negli appalti legati ai grandi eventi sportivi fino al 2001, anno in cui la Ils andò in bancarotta. Lo scorso dicembre a pochi giorni dal via del procedimento per corruzione dinanzi alla commissione etica, Havelange si è dimesso dal Cio dopo ben 48 anni di permanenza. E il tutto è stato archiviato. Ma è tutta la sua lunga storia di dirigente sportivo ad essere costellata di ombre e polemiche. È stato presidente della federcalcio brasiliana, del comitato olimpico carioca e della Fifa, guidata dal 1974 al 1998. Proprio in patria spesso l’hanno insultato: da ladro a mafioso. Accusa che gli rivolse anche Maradona, dopo la finale di Italia ’90. Pure Maldini ebbe da ridire con lui dopo Italia-Cile dei Mondiali 1998.


Resta il fatto che un grande dirigente sospettato di corruzione dovrebbe trovare posto nell’albo d’oro dove figurano il fondatore della Croce Rossa e Nelson Mandela. D’altra parte il Brasile è la patria del carnevale. Ogni scherzo vale.

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