«Da noi artisti una mano a chi soffre»

Il Teatro Manzoni spalanca nuovamente le porte a «Musica e Cabaret», la serata di beneficenza in favore dell'Associazione Amici del «Centro Dino Ferrari» per la diagnosi e la terapia delle malattie neuromuscolari e neurodegenerative. Da diversi anni, in autunno, lo storico spazio milanese ospita questa manifestazione la cui direzione artistica è di Titti Quaggia e Mario Lavezzi: presentati da Marco Columbro e protagonisti dell'evento di lunedì 26 ottobre (ore 20.30, per informazioni tel. 0255189006, mail eventi@centrodinoferrari.com) saranno alcuni dei volti più noti del teatro e dello spettacolo nazionali, cantanti e comici come Ornella Vanoni, Peppino di Capri, Alexia, Jerry Calà, Massimo Boldi, Dario Ballantini, Pino Campagna, Andrea Vizzini e altri ancora. Melodia e risate faranno dunque da colonna sonora, come di tradizione, alla serata adibita a raccolta fondi per proseguire la battaglia contro malattie drammatiche come la distrofia muscolare di Duchenne, la distrofia miotonica di Steinert, la Sclerosi Laterale Amiotrofica e la famigerata Sla, assurta a notorietà dopo che ha colpito alcuni campioni dello sport, come Stefano Borgonovo. Tra gli artisti più attesi nella serata di lunedì, senza dubbio Jerry Calà, veronese adottato da Milano, comico e attore cinematografico che nella nostra città ha trovato la consacrazione attraverso il cabaret dei Gatti di Vicolo Miracoli.
Jerry Calà, com'è nato il suo coinvolgimento nel progetto «Musica e Cabaret» dell'Associazione Amici del Centro Dino Ferrari?
«Innanzitutto non è la prima volta che partecipo a questo tipo di spettacolo. Sono amico da tanti anni della presidentessa Marialuisa Trussardi, e penso che per noi artisti, fortunati ad aver realizzato le nostre aspirazioni nella vita, sia il minimo portare le nostre capacità al servizio di chi è vittima di malattie di questo tipo. Per un attore, poi, non è certo ininfluente poter calcare il palcoscenico del Teatro Manzoni, un luogo storico per la Milano che fa spettacolo».
Milano è rimasta nel suo cuore, sembra di capire...
«Vivo a Verona da molti anni ma da un po' penso a portare tutta la famiglia qui. Ho già un appartamento in centro. In realtà io sono di origini sicule, ma tutta la mia vita è stata vissuta da lombardo-veneto. Se devo proprio dire, mi sento milanese per spirito e per riconoscenza: qui, al Derby, mi sono fatto le ossa nel cabaret. Qui ho cominciato a vivere di comicità. Mi piace l'idea di poter fare festa, lunedì sera con colleghi come Massimo Boldi».
Cosa porterà sul palcoscenico del Manzoni?
«Ho in mente di realizzare un pezzo del mio spettacolo live, che da un po' di tempo porto in giro per l'Italia. É un'idea perfettamente in tema col titolo Musica e Cabaret: aiutato da una band di quattro elementi racconto parti significative della mia vita di attore e comico, evocando alcune celebri canzoni italiane che hanno segnato i miei anni passati, oltre ad aneddoti divertenti. Sarà un mix di canzoni e di monologhi».
Dietro l'angolo cosa l'attende: teatro, cinema o tv?
«Cinema. Ho in agenda un film come regista, ambientato a Milano.

Qualcosa del tipo di Clerks, il cult movie di Kevin Smith. Si intitolerà Pipì-Room, ed è ambientato in diverse toilette delle discoteche milanesi. É una commedia umana, come mi piace definirla. Una storia incentrata sui giovani dell'ultima generazione».

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