«Noi autonomisti via dalla sinistra Soru un monarca, stiamo col Pdl»

RomaGiacomo Sanna, presidente del Partito sardo d’azione, storicamente vicini al centrosinistra e ora accanto a Cappellacci...
«Nel passato i sardisti hanno sempre collaborato con tutti: dalla Dc al Pci. Mai avuto preclusioni ideologiche».
Ma nel 1996 stavate con Prodi...
«Sì e da allora sono finiti i rapporti con il centrosinistra. Prima i Ds poi il Pd hanno fatto di tutto per rompere la collaborazione».
Ma Soru non vi è mai piaciuto, nemmeno all’inizio?
«Ricordo benissimo quell’estate del 2003. Era il 18 luglio: noi al tavolo con il centrosinistra per una proposta di governo regionale. Qualche settimana dopo è arrivata la discesa in campo di Soru. Capimmo come sarebbe finita...».
Cos’è successo?
«Ci disse chiaro e tondo che avrebbe deciso tutto lui: riforme, cambiamenti, giunta. Un monarca».
E voi che avete fatto?
«Non potevamo mica solo pagare il conto... Non ci siamo stati e siamo andati all’opposizione».
Cosa non vi piace del governatore?
«Non c’è mai piaciuto lo spaventoso disequilibrio tra il consiglio regionale e il potere di un uomo solo che ha sempre sottomesso tutti gli uomini della sua giunta e che ha sempre calpestato i sindaci».
Lo dipinge come un re assoluto...
«Lo è: ha creato un sistema di leggi basato sul conflitto di interessi: dove s’è mai visto un presidente di Regione che partecipa alle gare d’appalto?».
Però la sua legge salva coste vi piace?
«Anche sui temi ambientali, quanta ipocrisia! S’è presentato come ambientalista e invece...».
E invece?
«Tutti i divieti superati dalla discrezionalità del governatore. E non lo dico io: lo ha denunciato il presidente del Consiglio regionale della Sardegna Giacomo Spissu che gli ha rinfacciato ben 120 accordi siglati dalla Regione con cui si autorizzavano nuovi metri cubi di cemento sulle coste».
Vabbè ma ci saranno dei tecnici che studiano i progetti, no?
«Macché. Con Soru era la giunta che decideva se c’erano o meno impatti ambientali. Assurdo».
Insomma, un bel conflitto d’interessi...
«Guardi, in proporzione quello di Soru in Sardegna è molto più grave di quello del Cavaliere sulla terra ferma. Però di questo si tace...».
Due pesi e due misure?
«Pensi cosa sarebbe successo a un sardista se avesse preso un elicottero per portare in giro un Tronchetti, un Ligresti o un De Benedetti...».
Una liaison evidente, quella con l’Ingegnere...
«Direi... È o non è azionista di Tiscali? Ma fosse solo quello...».
A cosa allude?
«Soru ha comprato l’Unità: ha visto i recenti attacchi al nostro partito sul giornale? Mi auguro che Soru perda le elezioni a causa dei voti del Partito sardo d’azione».
Perché vi siete arrabbiati così tanto quando il governatore ha citato il fondatore del Partito sardo d’azione, Emilio Lussu?
«Essere definiti nipotini di Mussolini è di una stupidità unica: cita Lussu senza conoscere Lussu».


Perché appoggiate Cappellacci?
«Perché ha capito subito che era necessario un confronto con noi».
Avete trovato punti d’intesa?
«Sì. Le nostre priorità restano una riforma dello Statuto e un piano d’intervento per famiglie e imprese, che a causa di Soru si trovano in una situazione molto grave».

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