Modà è il nome del progetto, alias gruppo, pensato da Francesco «Kekko» Silvestre la voce, Enrico Zapparoli la chitarra, Diego Arrigoni, chitarra elettrica, Stefano Forcella il basso e Claudio Dirani la batteria. E stasera a Genova una delle band più interessanti del panorama musicale italiano che si è imposta allattenzione del grande pubblico lo scorso anno con il singolo «Sono Già Solo» sarà al 105 Stadium con il suo «Viva i romantici Tour 2011».
Diego che differenza cè tra i primi Modà e quelli di oggi?
«Non cè, siamo semplicemente maturati. Forse siamo più rock rispetto alla musica precedente, abbiamo seguito londa del pop dove si parla di amori romantici, ma abbiamo anche scritto canzoni rock come Tango Rock che ha un testo aggressivo. Potrei dire che siamo riusciti a fondere le sonorità anglosassoni con la nostra musica italiana. Ecco, forse i Modà di un tempo erano più italiani».
Qual è il vostro merito dopo 10 anni di carriera?
«La band è in giro da 10 anni e ora finalmente labbiamo spuntata, direi che il nostro merito è la tenacia».
Nel 2010, col passaggio alla nuova etichetta discografica, i Modà si confermano il gruppo rivelazione dellanno con il singolo «Sono già solo». Poi esce «La Notte» che in meno di 24 ore raggiunge la prima posizione dei singoli di iTunes. Poi inizia «La Notte Tour», enorme successo in Italia e tutto esaurito. Il 2010 è stato un anno spettacolare per voi, ma anche il 2011 non scherza.
«Stiamo andando alla grande, il 20 aprile scorso il gruppo è stato premiato ai Trl Awards di Mtv come miglior artista italiano e miglior artista emergente. La band si è anche aggiudicata ben quattro premi ai Wind Music Awards 2011 per i singoli Sono già solo, La Notte e Arriverà e per lalbum Viva i romantici».
Da non dimenticare che a maggio scorso avete pubblicato il singolo Vittima, che è diventato subito uno dei pezzi dellestate, disco doro nella classifica download. Il successo vi ha cambiato?
«Assolutamente no. Siamo rimasti noi stessi, abbiamo difeso la nostra identità di persone normali e di musicisti».
Sicuro?
«Certo, la conferma cè data ogni giorno dal nostro pubblico che su Facebook dice di riconoscersi nelle nostre canzoni. Si immedesimano nella normalità che noi cantiamo, che descriviamo perché la viviamo».
E come è il vostro pubblico?
«Fedele, non ci ha mai abbandonato. Non cè un cliché. Cè uno zoccolo duro, dei nuovi arrivati, delle famiglie, i single. Quello che conta è che noi siamo qui per loro».
È vero che avete un rituale scaramantico in onore del pubblico?
«Ci facciamo scattare una foto sulle scale del palco prima del concerto e poi facciamo fotografare il pubblico. Appena finito, pubblichiamo le foto sul sito dei Modà. È il nostro modo per ringraziare».
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