«Ma quali non violenti? Cosa significa che non cè stata violenza? Ci doveva scappare il morto per parlare di violenza?». Si ribellano i tifosi che domenica erano nei Distinti e che si sono visti inseguire dai teppisti prima incappucciati e poi a volto scoperto. Una signora è ancora scossa, quasi piange nel ricordare quei momenti, ma chiede solo di poter parlare in forma anonima: «Cosa crede? Quelli ci vengono a cercare».
La sua ricostruzione conferma che la tifoseria del Genoa non era al fianco di chi ha interrotto la partita: «Tutti abbiamo urlato loro di andare via. A un certo punto si sono girati verso un anziano, lo hanno insultato, volevano aggredirlo». Cè stato anche chi ha detto di non aver visto bambini terrorizzati: «Macché - replica la tifosa -. Noi eravamo in quattro, con i due figli, e i nostri erano spaventati come tutti gli altri». Soprattutto ormai sta dilagando la convinzione che linvasione non fosse una banale reazione al risultato che stava maturando in campo.
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