Nokia record grazie alla Cina

Il colosso finlandese incrementa la sua quota di mercato al 35%. Motorola seconda con oltre il 20

da Milano

Buoni risultati per Nokia nel primo trimestre dell’anno grazie all’aumento delle vendite in Cina e in India. Il gigante finlandese ha archiviato vendite trimestrali per 9,5 miliardi di euro (contro i 7,5 dello stesso periodo dell’anno scorso) vendendo 75 milioni di telefoni cellulari ossia il 40% in più rispetto a un anno fa. Il risultato è stato un rialzo in Borsa pari a circa l’8% che porta i guadagni del titolo da inizio anno al 21%. Unica nota negativa la caduta del margine operativo che evidenzia un rallentamento al 14,4% dal 15,1% a causa soprattutto di una netta caduta dei margini nelle divisioni telefonia mobile (al 18,5% dal 19,2%) e reti (8,8% da 15,4%) quest’ultima dovuta a una decisa competizione sui prezzi. Con Nokia ha accelerato anche StMicroelectronics. Il gigante dei semiconduttori, che è il maggior fornitore di chips per telefonini di Nokia, ha messo a segno un rialzo del 2,25%.
«Nokia ha avuto un eccellente trimestre - ha detto il presidente Jorma Olilla - con una forte crescita dei volumi annui, delle vendite nette e dell'utile per azione. La nostra quota di mercato, salita di 3 punti in un anno al 35%, rafforza ulteriormente la nostra posizione di numeri uno al mondo». Il presidente ha ribadito di attendersi per il 2006 una crescita del mercato di un ulteriore 15%. A livello di market share Motorola, seconda a livello mondiale nella produzione di telefoni cellulari ha fatto ancora meglio di Nokia aumentando di 4 punti percentuali la sua quota di mercato che ora è pari al 20,1% contro il 16,5 di un anno fa. In realtà le strategie messe in campo dalle due società che ora hanno oltre il 50% del mercato mondiale è molto diversa. Motorola è riuscita a incrementare la sua quota di mercato soprattutto grazie al design innovativo di alcuni prodotti come l’ultrasottile Razr e al «morbido» Pebl realizzato con una speciale copertura in gomma. Nokia invece ha puntato molto sui cellulari a basso costo ma anche su prodotti innovativi come l’N70 con superfotocamera da 2 megapixel. Quanto ai mercati emergenti non ci sono solo India e Cina ma anche America Latina, Medio Oriente e Africa. A fare le spese dell’aumento delle quote di mercato di Nokia e Motorola sono stati alcuni produttori minori come la coreana Samsung che dopo alcuni anni al galoppo ha visto scendere la sua quota passata al 12,7% dal 14,1.
Sono invece riusciti a far salire le vendite, anche se di poco, gli altri coreani di Lg, grazie soprattutto ai cellulari di terza generazione (Umts), passati dal 6,4 al 6,8% e Sony Ericsson che ha lanciato alcuni modelli innovativi usando uno storico marchio della casa nipponica. Ossia il cellulare Walkman per ascoltare la musica.

«Nel trimestre - ha spiegato Ramon Llamas di Idc - sono stati venduti nel mondo 229 milioni di cellulari che vuole dire una crescita del 31% rispetto allo scorso anno. Entro dicembre i cellulari venduti saranno circa 1 miliardo. E la sfida ai primi della classe Nokia e Motorola si prennuncia molto difficile per i concorrenti».

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