Napoli - È libero Antonio Buglione, 54 anni, imprenditore nel napoletano di cui i familiari avevano denunciato il rapimento con richiesta di riscatto per 5 milioni di euro. L’uomo, tenuto incatenato, è stato trovato a Marigliano, sempre in provincia di Napoli. Buglione si sarebbe liberato da solo e avrebbe raggiunto con mezzi di fortuna l’abitazione di un suo conoscente. Lì avrebbe telefonato ai carabinieri, che sono andati a prelevarlo.
Il giallo del rapimento Ora agli inquirenti spetta il compito di dipanare la matassa ingarbugliata del presunto rapimento dell’imprenditore. In caserma a Castello di Cisterna, per ascoltare la sua testimonianza sul presunto rapimento, sono arrivati il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo e il pm Simona di Monte, e, insieme ai loro avvocati, i fratelli Carlo e Carmine, soci di Antonio Buglione nelle imprese di vigilanza privata di famiglia. Secondo quanto riferito da un parente, a Buglione sarebbe stata impedita la fuga con una catena al collo e sarebbe stato segregato in una sorta di serra nelle campagne di Marigliano. Agli investigatori l’imprenditore sarebbe apparso in buona salute, con un taglio a un sopracciglio e alcune contusioni su braccia e torace. Buglione si trova ora nella clinica "Villa dei fiori", affinché i sanitari valutino e medichino le contusioni riportate.
Sopralluoghi del Ris Secondo quanto si è appreso, Buglione agli inquirenti avrebbe indicato il luogo della sua detenzione nelle campagne di Marigliano e a breve sul posto sarà effettuato un sopralluogo dei carabinieri del Ris. Altri sopralluoghi potrebbero essere disposti per comprendere la dinamica dell’accaduto.
La sorella di Buglione Scossa ma ovviamente felice la sorella, Rosa Buglione, che è anche sindaco di Saviano. "È stato un vero e proprio miracolo. In questo momento però voglio esprimere i più vivi ringraziamenti alla magistratura e alle forze dell’ordine tutte per la immediata risoluzione della questione. Così come ringrazio tutti quelli che ci sono stati vicini in queste terribile ore di angoscia e quanti hanno fatto sentire la propria vicinanza con attestati di solidarietà. Lo faccio come primo cittadino di Saviano e come sorella dell’imprenditore Buglione". "Ho sempre avuto fiducia nella magistratura e spero che quanto prima si possa fare piena luce su questo episodio", ha concluso il primo cittadino del centro nolano.
Il suo avvocato Nessun legame tra il sequestro di Buglione e la testimonianza che l'uomo avrebbe dovuto rendere al processo al clan Fabbrocino,
dice l’avvocato Siciliano. Il penalista sottolinea che l’imprenditore nel procedimento è parte offesa e non si è costituito parte civile. "Buglione è un incensurato da 15 anni tormentato dai media", ha aggiunto il legale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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