Penso che Sgarbi abbia torto quando ravvisa uno spazio di ricchezza politica nella convivenza a sinistra di un Andreotti con un Caselli, un Pellegrino con un Violante, un Mastella con un Bertinotti, un Craxi con un Di Pietro: queste semmai sono le antitesi paradossali di una sinistra storicamente incapace di unità politica e di governo. E se è vero che a sinistra per i laici non cè tuttavia politica parole di Arturo Diaconale - penso che Sgarbi in compenso abbia ragione quando obietta che di politica per i laici, ormai, non ce nè più neppure a destra - o che tale sia il rischio, dico io.
Perciò vorrei dire, circa il bellissimo botta e risposta tra Sgarbi e Paolo Guzzanti pubblicato ieri, che al dibattito mancavano i peggiori: coloro che la fuga di Sgarbi si limitano ad applaudirla come pure fanno con Pannella e con altri arnesi autenticamente liberali: coloro i quali, spesso, rifiutano semplicemente che ogni indirizzo politico e legislativo espresso dal centrodestra su bioetica, famiglia, giustizia, politica estera debba essere accettato come un dogma, ciò quando il dogma era, e rimane, uno solo: che il Polo la Casa - è della Libertà.Il nome della Casa
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