«Alberto Bombassei è un signor imprenditore, ma sullarticolo 18 io non la vedo affatto come lui. Per me la licenziabilità dei dipendenti è forse lultimo dei nostri problemi». Il presidente di Mapei ed ex leader di Federchimica, Giorgio Squinzi, ha lanciato ufficialmente la propria candidatura al vertice di Confindustria con unintervista a Panorama.
Una scelta convenzionale per la «discesa in campo» alla quale fanno da contraltare le lettere programmatiche inviate alle associazioni di territoriali e di categoria dal competitor Alberto Bombassei, numero uno di Brembo e attuale vice di Marcegaglia che invece sponsorizza Squinzi. A evidenziare lorganicità con il sistema di Viale dellAstronomia anche il fatto che Mister Mapei abbia atteso la designazione dei «saggi» che dovranno vagliare le candidature. La giunta ieri ha designato Antonio Bulgheroni e Luigi Attanasio (già in carica per le elezioni Montezemolo e Marcegaglia) assieme a Catervo Cangiotti. A loro il compito di sondare la base sui tre nominativi (in lizza anche Andrea Riello sostenuto dal Veneto). In vista del voto del 22 marzo ogni singola preferenza dei 187 componenti della giunta sarà decisiva. La partita è aperta: un sondaggio pubblicato da Repubblica.it dà in vantaggio Bombassei, ma gli indecisi sono ancora tanti (circa il 30%).
Squinzi, forte dei buoni rapporti con la Cgil, è meno favorevole rispetto a Bombassei a riforme non concertate col sindacato. E su questo punto lo incalza. «Sono per il dialogo con il sindacato», ha precisato aggiungendo di non aver «mai ridotto il personale né mai chiesto unora di cassa integrazione e non ho un precario fra i miei dipendenti». Da presidente di Federchimica, ha rilevato, «ho siglato sei contratti nazionali senza unora di sciopero e nellultimo abbiamo ottenuto anche la possibilità di derogare ai trattamenti minimi».
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