RomaLa lista delle nomine arriverà solo lunedì, a mercati chiusi. Laccordo di massima cè, ma sono ancora possibili «limature» sugli assetti di Eni, Enel, Terna, Finmeccanica. Se venerdì laccordo era stato dato per definitivo, ieri è stata la giornata delle smentite. Ufficiose quanto le precedenti indiscrezioni.
Scosse di assestamento per Eni. Scontata la riconferma dellAd Paolo Scaroni. La novità dei giorni scorsi riguardava un possibile cambio della guardia alla presidenza, con le quotazioni di Paolo Colombo, già membro del consiglio di amministrazione, in rialzo. Ieri le indiscrezioni non trovavano conferma e per la presidenza non venivano indicate alternative Roberto Poli. Come non trovava conferma la tabella di marcia indicata dal ministro delle Riforme Umberto Bossi, che dava per certa la chiusura delle nomine oggi. Giulio Tremonti è in Cina ed è difficile che senza lazionista, vengano prese decisioni.
Più probabile che la lista definitiva, sia decisa a tavolino in un nuovo vertice dal premier Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti, Gianni Letta e Roberto Calderoli, come quello che si è svolto mercoledì. Perché i nodi da sciogliere sono anche politici.
La Lega Nord ha aperti più fronti. Difficile la partita per Gianfranco Tosi, che il Carroccio voleva alla presidenza dellEnel al posto di Piero Gnudi (non è a rischio Fulvio Conti, ad e direttore generale). Una candidatura troppo politica per un gruppo che dovrà fare scelte impegnative nei prossimi anni. Per la stessa poltrona è stato indicato un altro leghista, Roberto Castelli, viceministro alle Infrastrutture. Che potrebbe più verosimilmente andare alla presidenza di Terna.
Il nome di Tosi è circolato anche per Finmeccanica, dove la partita riguarda il doppio incarico di Pier Francesco Guarguaglini.
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