Non basta un colpo di Pato Il Milan frena e torna quinto

A Catania il vantaggio del brasiliano, poi Spinesi pareggia. E l’arbitro annulla tre gol

Non basta un colpo di Pato Il Milan frena e torna quinto

Il quarto posto in classifica, faticosamente conquistato con una lunga rincorsa sulla Fiorentina, dura lo spazio di 72 ore. Tra infortuni e affaticamenti vari, è troppo rimaneggiato il Milan schierato al «Massimino» da Ancelotti per sperare in qualcosa di più. Così non basta la classe di Pato (al quinto gol in otto partite disputate da gennaio a ieri), la cui naturalezza nelle giocate è davvero stupefacente, e un possesso palla superiore agli avversari. Il Catania gioca di conserva nel primo tempo, poi subìto lo svantaggio, mette in seria difficoltà i rossoneri. Alla fine risultato giusto: i siciliani tornano a far risultato dopo un mese esatto, il Milan fa salire a otto la sua serie di risultati positivi, ma l’imbattibilità esterna di Kalac si ferma a 445’.
Il Milan deve rinunciare al suo asse verticale Pirlo-Kakà (l’unica volta era accaduto a Siena alla terza di campionato) e alla collaudata coppia difensiva Nesta-Kaladze. Nessuno di loro è a Catania, così come Jankulovski, Dida e Serginho. Gattuso parte in panchina, i centrali di retroguardia sono Bonera e Maldini (ultima volta insieme nel derby di un anno fa) e per la prima volta Ancelotti presenta dall’inizio Pato e Inzaghi, trecentesimo gettone in A. Il Catania, reduce da quattro sconfitte consecutive, decide un atteggiamento tattico molto «abbottonato»: in pratica un 3-5-2 con gli esterni Sardo e Vargas che arretrano spesso a protezione della difesa, mentre Martinez affianca più i centrocampisti che il compagno di reparto Mascara. Adriano Galliani è seduto in tribuna al fianco della vedova Raciti, invitata dai rossoneri a seguire la partita del «Massimino».
Primo tempo da sbadigli: i siciliani sono bloccati dalla paura di prenderle, il Milan è lento e soffre un po’ il pressing dei padroni di casa. Il risultato è che non si vede uno straccio di occasione, fino a quando non si sveglia Pato, che poco dopo la mezz’ora serve una palla d’oro a Seedorf. Nel Catania è Martinez l’unico ad aprire degli squarci nel blocco arretrato rossonero e a impegnare Kalac che nell’occasione, scontrandosi con Mascara, mette a rischio la mano destra già infortunata alla vigilia del match di Champions a Londra.
Il gol di Pato a inizio ripresa (splendida l’azione del Papero che lascia sul posto Silvestri ed Edusei e con un gran tiro sorprende Polito) sembra indirizzare la partita a favore dei rossoneri, ma l’ingresso di Spinesi rianima il Catania. Per il Milan la fase centrale della ripresa è da incubo: prima il gol di Spinesi, lasciato colpevolmente solo in area sul millimetrico cross di Vargas (rete festeggiata con il solito bacio tra i due), poi il palo dell’attaccante e due gol giustamente annullati a Silvestri (spinta su Bonera) e a Colucci per fuorigioco.

L’opaco Inzaghi va in gol, ma la sua posizione di offside è indiscutibile e proprio allo scadere Polito e Stovini pasticciano in area, rischiando la beffa. Alla fine Ancelotti si lamenta con l’arbitro («Troppi 48 falli, il gioco era sempre fermo») ed Emerson conferma: «Non parlo mai dei fischietti, ma stasera non si riusciva a giocare»

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