«Ma non c’è più lo spazio nemmeno per chi va a piedi»

L’ora X scatta oggi, ma la polemica, all'interno dell'ospedale S. Martino, è già montata alle stelle. Da un bel po’. E non solo per una questione di posteggi, che da oggi diventano blu, con tariffa oraria di 50 centesimi a scalare (fino ad un massimo di 4,50 euro al giorno) e che non risparmieranno nemmeno un buon numero di dipendenti, di medici specializzandi e pure di taxisti (con relativi passeggeri) costretti a sostare non più di un quarto d'ora nell'area a loro riservata. Nell'occhio del ciclone sembra esserci in primis la viabilità, che nei giorni scorsi ha messo a dura prova chi ha testato il nuovo sistema delle uscite informatizzate - le uniche due praticabili, quella del Monoblocco e quella del Pronto Soccorso - e che si è trovato imbottigliato in una coda da weekend in riviera. Nonostante il «Collaudo Superato» che campeggiava sulla cartellonistica luminosa all'esterno del nosocomio e il solare ottimismo della direzione ospedaliera. Altro che «codice», qui ad essere rosso è il bollino del traffico. Ma non solo di auto si tratta. «La questione più scandalosa è il passaggio pedonale - tuonano alcuni dipendenti, cui non tarderanno di affiancarsi molti degli utenti dell'ospedale - Il percorso di chi si muove a piedi è stato fortemente limitato, non esistono più marciapiedi e non c’è nemmeno l'ombra di un paletto o di una catena, quel che c’era è stato divelto. Insomma, considerata la velocità media dei mezzi, qui si fa la fine dei birilli, figuriamoci poi chi ha problemi di deambulazione». Eh già, perché, tanto per dirne una, l'unica strada senza barriere architettoniche che porta dall'ingresso principale al Monoblocco è a dir poco impraticabile.

I posteggi preesistenti, tracciati in senso longitudinale, sono diventati a lisca di pesce, con il risultato di essere molti di più, certamente, ma di restringere vistosamente la carreggiata. Che diventa così davvero una pista di bowling, stretta tra le macchine in sosta e il vialetto delimitante. Unica alternativa, le scale.

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