«Non è chiaro: quel docente merita un 2»

Fra gli studenti iscritti alla facoltà di scienze politiche della Statale di Milano i più sfortunati sono senza dubbio quelli che seguono le lezioni del professor 5155. È un docente del corso di scienze dell’amministrazione. Di lui si sa soltanto che colleziona voti bassissimi nelle pagelle degli studenti: 2 in «esposizione della materia», 2 in «capacità di suscitare interesse», 4 in «reperibilità», ancora 4 in «puntualità nel dare informazioni sugli esami» e «correttezza nei confronti degli studenti», infine 2 in «adeguatezza del materiale didattico fornito».
Impossibile risalire alla sua identità, per motivi di privacy i nomi dei docenti sono sostituiti con un codice. Nonostante la volontà dell’ateneo di favorire la massima trasparenza. Da ieri le valutazioni che i ragazzi hanno fatto dei loro prof sono pubbliche e consultabili on line. Sul sito dell’università una tabella mostra, docente per docente, l’indice di gradimento calcolato su diversi parametri: chiarezza, capacità di stimolare l’attenzione, puntualità, disponibilità, tempestività nel dare informazioni e correttezza. I voti riguardano tutti i 219 professori di scienze politiche. Due docenti prendono 5 in «esposizione della materia», un altro deve accontentarsi di un 4 in «disponibilità».

Altri due risultano ampiamente insufficienti in «puntualità». Ma il vero tallone d’Achille è l’incapacità di catturare e stimolare l’attenzione dei ragazzi. Sono ben 26, infatti, i professori che risultano molto lontani dalla sufficienza.

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