Dottor Granzotto, sono qui per chiederle aiuto! Per chiederle di farsi portavoce dei diritti degli animali. Io ho fondato una associazione che si chiama «Angeli a 4 zampe» e come lei ben sa lestate è il momento peggiore per noi volontari, perché è adesso che cani, gatti e tanti altri animali vengono abbandonati al loro destino. Laltra sera sono stata contattata da una signora che in preda al panico mi ha detto che cera un cane sulla Nettunense; dopo averle spiegato come poter apportare aiuto al piccolo la signora mi ha detto che o lo prendevo io o lo lasciava lì... lei cosa avrebbe fatto al posto mio?
Lho preso! Neanche a dirlo è uno splendido maschietto di circa un anno. Però sono disperata perché non posso tenerlo: io ho un maschietto a casa (preso al canile) e un ristorante e come ben capirà in queste condizioni mi è molto difficile gestire due cani, anche perché il trovatello, nonostante sia veramente docile, è tremendamente terrorizzato!
Mi perdoni se le parlo di questo, ma è per farle comprendere in quale difficoltà siamo tutti noi che vogliamo bene e proviamo a salvare quotidianamente i nostri angioletti a quattro zampe. Lei, che è così bravo con le parole ci dia una mano a far capire alle persone che non si abbandonano gli animali in mezzo alla strada, che non si può abbandonare qualcuno che ci vuole bene. La prego forse la mia mail non è degna di essere letta, glie lho inviata non per dare lustro e visibilità alla mia associazione, ma per dare visibilità al fenomeno, alla tragedia dellabbandono degli animali.
Roma
Non so, gentile lettrice, a quanto servano gli appelli: chi ha deciso di abbandonare il proprio cane perché dingombro nella stagione estiva è una bestia e le bestie sono insensibili alle invocazioni. Temono però, le bestie, la sanzione, il castigo per le loro colpe. E larticolo 727 del codice penale parla chiaro: «Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con larresto fino a un anno o con lammenda da mille a 10mila euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze». La pena minima, dunque, ammonta a mille eurucci, che sono sempre mille eurucci, anche per le bestie.
Io pertanto invito alla delazione: se a qualcuno capita di scorgere una di quelle bestie che nella piazzola del distributore o di sosta lungo lautostrada, o al bordo di una statale, o allestrema periferia della città o, insomma, ovunque capiti si libera del proprio cane, annoti il numero di targa e sporga denuncia. Telefonando, ad esempio, allEnpa, lEnte per la protezione animali che ha sedi in tuttItalia. La parola dordine è: non diamogli tregua, alle bestie. Altro per lei non posso fare, gentile lettrice, se non segnalare agli amici romani che la sua associazione - «Angeli a 4 zampe» - ha sede in Piazza dei Coronari.
Non diamo tregua a quelle «bestie» che maltrattano i cani
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.