Cronaca locale

"Non ho visto girare soldi in commissione con Milko"

Fabrizio De Pasquale, l'amico di sempre con cui Pennisi ha iniziato la carriera politica: "Non me lo aspettavo. Dal Pd solo richiami faziosi" 

Ai tempi dell’università, erano «amici per la pelle». Serate, concerti, anche qualche vacanza insieme («una memorabile, in Vietnam»). Poi? «La stessa passione per la politica che ci ha unito, ci ha diviso. Nella Seconda Repubblica siamo diventati solo colleghi di lavoro». Senza mai perdersi di vista. Stesso partito, l’ex Fi e oggi Pdl. Stessa sede: consiglieri comunali a Palazzo Marino. Fabrizio De Pasquale ha diviso con Milko Pennisi, in carcere da giovedì scorso con l’accusa di aver intascato mazzette, anche la Commissione allo Sviluppo del territorio. Lui era un membro, Pennisi invece il presidente e si sarebbe offerto di accelerare una pratica in cambio di soldi.
Se lo sarebbe aspettato?
«Mai lo ammetto, non voglio esprimere alcun giudizio morale sulla persona, da giovani siamo stati molto amici e non posso che ricordare la sua vera passione per la politica. La stessa che negli anni ci ha poi diviso. Se ha sbagliato pagherà».
Ma non si è accorto proprio di niente?
«Assolutamente no, e sottolineo che dalla legge Bassanini in poi, l’unico reato che un politico può commettere in quel ruolo è il millantato credito, far credere che può incidere su una decisione. Si può solo accelerare di qualche settimana l’arrivo di una pratica, ma non fermarla. E noi da membri possiamo esprimere un indirizzo sui progetti ma non abbiamo voce in capitolo sui giudizi dei tecnici».
Il caso ha sollevato un dibattito sulla questione morale in politica. Che ne pensa?
«Ho sentito forti richiami dal Pd, ma sono faziosi, un modo per fare campagna elettorale che non aiuta a risolvere i problemi. L’amministrazione e i consiglieri del Pdl sono puliti. Meglio domandarsi cosa possiamo fare per garantire più trasparenza».
E cosa si può fare?
«Intanto accelerare le procedure che tengono pratiche edilizie ferme per mesi. Favorire tutti i controlli possibili da parte di magistratura e organismi interni comunali. Ed è utile votare al più presto una norma che dia regole e tempi certi come il Piano di governo del territorio, oggi ci sono elementi di discrezionalità».
Eppure proprio il Pgt corre rischi. Ora che avete negato la presidenza della Commissione urbanistica il Pd ha chiuso il dialogo.
«Non serve la presidenza per fare un sano controllo, ai tempi di Tangentopoli Basilio Rizzo e De Corato dall’opposizione sollevarono obiezioni di ogni tipo. Dannoso invece porre il veto sul Pgt, noi del Pdl dobbiamo batterci per il via libera a costo di andare in aula tutto marzo, anche se c’è campagna elettorale».
A proposito di Regionali, il sindaco ha chiesto più rigore sui listini. D’accordo?
«L’ex sindaco Albertini chiedeva addirittura la prova calligrafica. Senza arrivare a tanto, si tenga conto dello spirito di servizio nelle istituzioni, le domeniche alle bocciofile invece che allo stadio coi biglietti gratis.

E chi fa la politica attiva non ha bisogno di cene elettorali milionarie».

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