«Linvestimento in diamanti è senza controindicazioni: è sicuro, anonimo, rende bene, si può rivendere in qualsiasi momento e soprattutto non servono capitali da sceicchi», spiega Maurizio Sacchi (nella foto), amministratore delegato di Diamond Private Investment (Dpi), società di intermediazione costituita a Milano nel 2005 per rappresentare il punto di incontro tra la domanda e lofferta dellinvestimento in diamanti.
«Investire in un bene rifugio come i diamanti sottolinea Sacchi - significa dedicarvi non più del 5% del proprio patrimonio mobiliare. E non ad uso speculativo, ma come sicurezza in caso di necessità, come succede per gli immobili». Linvestimento minimo parte da 5mila euro, per questo il target di clientela è estremamente vasto. Dal piccolo risparmiatore che vuole diversificare, al cliente anziano che vuole lasciare qualcosa per figli o nipoti. Loperatività è molto semplice: si stabilisce limporto da investire, ma non il tipo di pietre. Queste verranno infatti scelte allinterno della società che le importa settimanalmente in base agli ordini pervenuti. Saranno comunque sempre pietre commerciali, tra i 5mila euro e i 20mila euro massimo. Il diamante è quotato su «Il Sole 24 Ore» il primo martedì del trimestre solare (marzo, giugno, settembre, dicembre). Tutti i diamanti che vengono consegnati ai clienti dellintermediario arrivano direttamente dalla Borsa del diamante di Anversa, certificati dal maggior istituto riconosciuto internazionalmente, sigillati e tatuati con un iscrizione laser del numero di certificato sulla cintura del diamante stesso (che ne consente la tracciabilità, anche su Internet). Sono inoltre accompagnati da una polizza assicurativa che copre furto e rapina, garantisce le caratteristiche della pietra, il certificato e il valore. Non solo.
Tutti i diamanti da investimento proposti per esempio da Dpi rispettano le quattro risoluzioni dellOnu che impongono lattestazione di provenienza da Paesi non coinvolti in avvenimenti bellici, di terrorismo e sfruttamento minorile. Il cliente ha inoltre la possibilità di disinvestire: la società si assume infatti limpegno di perseguire la rivendita dei diamanti collocati (entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta scritta) grazie anche alla creazione di un Fondo Garanzia Rivendite.
«Non è un lusso da ricchi: può anche bastare un capitale di 5mila euro»
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