Cronache

«Non mi farò prendere per il collo dagli strozzini»

Enrico Preziosi non svenderà i suoi giocatori

«Non mi farò prendere per il collo dagli strozzini»

Paola Balsomini

«Non ci prenderanno per il collo, anche se in questi giorni mi stanno arrivando telefonate discutibili di amici o pseudo tali. Mi chiedono informazioni sui miei giocatori, mi dicono se vuoi ti facciamo un favore. Non è strozzinaggio ma qualcosa di molto simile. Però non siamo nelle condizioni di farci prendere per il collo da nessuno». Enrico Preziosi fa un passo indietro, si guarda intorno e blocca tutte le cessioni, almeno in attesa della sentenza del giudice del tribunale civile di Genova Alvaro Vigotti che si esprimerà oggi sul ricorso presentato dal club rossoblù contro la Figc.«Se tutto andrà bene ci rafforzeremo. E’ chiaro che se invece dovesse andare male non potremmo permetterci un giocatore come Milito. Ma abbiamo aspettato tanto e possiamo aspettare questa sentenza anche un giorno di più». Ma a proposito di Milito l’attaccante argentino ieri, dopo aver lavorato in palestra, non si è presentato all’allenamento, «Assente ingiustificato», ha detto la società. Mentre, altro colpo di scena della giornata, l’ex portiere del Venezia Lejsal, al centro della combine, è stato comprato dal Torino. Questa volta per davvero, visto che è in ritiro con i granata.
Intanto Preziosi si è scagliato contro gli «avvoltoi», presunti amici che chiamano il Re dei Giocattoli per tendergli la mano, magari per chiedere un giocatore che ovviamente verrebbe sottopagato. Così è, ma Preziosi non molla e attende la sentenza del tribunale di Genova. La decisione verrà presa proprio allo scadere delle 72 ore che Vigotti si era riservato e soltanto oggi si saprà se il Genoa potrà ancora sperare nella serie A oppure no. Dopo l’eventuale accoglimento del ricorso del Genoa da parte del tribunale civile, infatti, dovrà essere la Figc a scegliere una delle due soluzioni: o andare avanti per la propria strada o optare per una serie A a 21 squadre.
Comunque sia l’unica cosa certa è che in A o in serie C la prossima settimana comincerà il campionato: «Siamo sotto stress da parecchio tempo - continua Preziosi- c’è amarezza perché ogni giorno che passa è un giorno di attesa e saremo costretti a fare in quarantotto ore quello che invece avremmo dovuto fare in 2 mesi». Una soluzione in realtà c’è ma anche per questa bisogna attendere la sentenza. Il Genoa infatti potrebbe chiedere, come ha fatto il Torino (ieri il presidente della Lega Adriano Galliani ha accordato il permesso), di posticipare l’inizio del suo campionato di due settimane per allestire una squadra competitiva. Nel caso del Genoa però nascono due problemi: per prima cosa la società rossoblù, essendosi iscritta alla Lega di serie A, non ha chiesto di posticipare la sua partenza in nessuna categoria e oltre a questo le situazioni sono diverse, trattandosi nel caso dei rossoblù di un illecito sportivo e non di un fallimento. Se il Genoa inoltrerà la domanda la prossima settimana, poi, potrebbero anche non esserci i tempi sufficienti per decidere. Il rischio, quindi, è quello di dover partire comunque domenica 28 a ranghi decisamente ridotti.
Intanto sul fronte societario il presidente del Genoa ha già detto di essere disposto a fare un passo indietro, a rassegnare le dimissioni e a rimanere il deus ex machina del club. Un pò quello che fa Moratti con l’Inter. Allo stesso modo ha scelto Fabiani, ex diesse del Messina, come nuovo direttore generale, sostituendo Stefano Capozucca, inibito per cinque anni proprio come il Re die Giocattoli: «Ho già parlato con Capozucca - continua Preziosi- e gli ho spiegato perchè è giusto affidarsi ad una nuova figura. Quando si è deferiti è necessario fare un passo indietro. Fabiani ha grande esperienza e con Capozucca parleranno e decideranno insieme. Siamo tutti nella stessa barca, e nessuno butta dalla barca nessuno. Io stesso non posso impormi come presidente: non sarei legittimato a rappresentare niente». Un pò di tensione c’è, è inevitabile. Troppe le questioni da definire in appena una settimana e non è nemmeno escluso che che il giudice Vigotti rimandi tutto alla Cassazione per un giudizio di merito e di «costituzionalità». Questo vorrebbe dire che, attendendo la nuova udienza, il Genoa rischierebbe di partire comunque in serie C. Insomma si attendono gli eventi anche perchè intanto a sette giorni dall’inizio del campionato, un giorno in più o in meno cambia poco o nulla.

«Aspetteremo, non possiamo fare altro», commenta amaro Preziosi.

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