Non paghi le multe? Ipoteca sulla casa

Rita Smordoni

Ventitremila abitazioni ipotecate dall’Esattoria comunale del Monte dei Paschi fra il 2004 e i primi mesi del 2006. Quarantamila autoveicoli sottoposti nello stesso periodo a fermo amministrativo. Tremila nuovi preavvisi di fermo sono partiti il 28 febbraio, ventimila partiranno entro l’estate. Sono quindi 86mila le famiglie romane private dell’auto o addirittura con la casa ipotecata, senza che né il sindaco né gli assessori capitolini muovano un dito. Ipoteche su una casa di proprietà del valore di centinaia di migliaia di euro sono partite per un pagamento in ritardo di appena mille o duemila euro. Le cifre sono state fatte ieri in una conferenza stampa dal vicepresidente del consiglio regionale Andrea Augello: «L’Esattoria di via dei Normanni applica nei confronti dei cittadini azioni spropositate. Il sindaco non può restare inerte di fronte a tale comportamento vessatorio. Alleanza nazionale si sostituirà al Comune di Roma e ricorrerà contro tali abusi».
Un terremoto si sta abbattendo sui romani. E siamo solo agli inizi. Il brutto arriverà l’anno prossimo. Entro il 2007, calcola Augello, il Monte dei Paschi a questo ritmo arriverà a ipotecare 70mila case ed oltre 150mila vetture. «Le responsabilità di questa situazione non sono solo dell’Esattoria ma anche del Comune», accusa An. Già a marzo del 2004, Augello, allora assessore al bilancio della Regione, aveva denunciato l’improponibilità dell’iscrizione di ipoteca sulle abitazioni per il recupero di piccole somme dovute per multe o ritardi nel pagamento dell’Ici. L’assessore capitolino al bilancio, Causi, assicurò subito che il Comune si sarebbe adoperato per evitare eventualità del genere, affermando che “il disappunto sul comportamento del concessionario, per quanto riguarda le piccole somme dovute, non attiene all’obbligatorietà dell’azione, ma alle modalità poco trasparenti, rigide e vessatorie utilizzate».
Ora, a distanza di due anni, Augello, appena eletto senatore, torna sulla questione: «A Roma ci si può trovare con l’ipoteca sulla casa solo perché si deve all’amministrazione una cifra di 2.000 euro. Si può essere privati dell’auto per insolvenze di 500 euro. Come diceva Causi due anni fa, senza però assumere alcuna iniziativa, si tratta di un’interpretazione vessatoria dell’obbligo di riscossione previsto dalla legge e di un comportamento sproporzionato rispetto ai tributi dovuti. E probabilmente privo di legittimità».
Augello ha presentato una raccolta di sentenze che orientano la giurisprudenza sui fermi amministrativi, prevalentemente sfavorevole alle esattorie. «Inoltre - ha aggiunto - sono migliaia i cittadini addirittura inconsapevoli di essere oggetto di queste sanzioni perché, per varie ragioni, non è pervenuta loro la notifica». Così, può capitare che qualcuno venda la casa, dichiarandola libera da ipoteca, per poi dover restituire il doppio della caparra e pagare a vuoto le spese notarili. Anche la sola cancellazione dell’ipoteca costa centinaia di euro. «Il sindaco - rimarca Augello - deve assumersi le sue responsabilità e pretendere dal concessionario la sospensione di questi provvedimenti: per cifre così modeste, l’Esattoria può procedere al pignoramento dei beni presso il domicilio del cittadino moroso senza dar luogo ad atti sproporzionati e illegittimi». L’assessore Causi, dal canto suo, ha contestato le cifre fornite da Augello, sostenendo che le ipoteche riguardano anche morosità di altra natura e che comunque l’ipoteca è prevista da una legge approvata dal governo Berlusconi nel dicembre 2005. Immediata la replica di Augello: «Le ipoteche sulla casa a Roma sono in tutto 50mila, 23mila delle quali per multe non pagate, e poi non c’è nessuna legge che obbliga le esattorie a ipotecare gli immobili per poche centinaia di euro invece che a pignorare altri beni».

Intanto lo stesso Augello, i consiglieri Vincenzo Piso e Luca Malcotti, e l’assessore del XIX municipio, Federico Guidi, hanno annunciato che si avvarranno dell’articolo 9 del testo unico degli Enti Locali, per agire in giudizio contro l’Esattoria. Sostituendosi all’inerzia del Comune di Roma.

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