da Sondrio
Picchiata a sangue per non aver consentito ai compagni di copiare il compito in classe. Aggredita selvaggiamente a calci e a pugni: un pestaggio in piena regola fortunatamente interrotto in tempo grazie allintervento di una bidella richiamata dalle urla della ragazzina, accerchiata e costretta a rifugiarsi in un angolo del cortile dellistituto scolastico. Il provvidenziale intervento della donna ha evitato conseguenze ben più drammatiche. La studentessa, in pratica una bambina di appena 11 anni, è stata poi ricoverata in ospedale, medicata e quindi dimessa nel giro di poche ore dopo essersi sottoposta a tutti gli accertamenti necessari.
I fatti si sono svolti nel corso dellintervallo, nel cortile della scuola media «Ezio Vanoni» di Ardenno, un piccolo centro in provincia di Sondrio. L'alunna è stata prima accerchiata da un nutrito gruppo di coetanei, e poi aggredita a calci e pugni, fino, appunto, allarrivo della bidella. Le indagini dei carabinieri sono ancora in corso, ma il «movente» sembra ormai accertato. Secondo una prima ricostruzione dellincredibile episodio, infatti, all'origine della selvaggia aggressione ci sarebbe stato il netto rifiuto della vittima di passare il compito in classe ad alcuni compagni.
E così, dopo un breve conciliabolo, il branco avrebbe deciso di passare alla vie di fatto: una punizione esemplare, anzi, una vera e propria lezione da non dimenticare facilmente. Ma anche un monito per altri compagni di classe così poco «generosi» come la malcapitata ragazzina.
«È un fatto gravissimo - hanno poi dichiarato disperati i genitori della studentessa mentre attendevano con ansia il responso dei sanitari dellospedale di Morbegno -. Un fatto del genere non deve più ripetersi, a danno di chiunque frequenti la scuola. Gli accertamenti eseguiti dai sanitari dellospedale di Morbegno hanno escluso lesioni o fratture, per cui nostra figlia è stata fortunatamente dimessa poche ore dopo gli esami clinici».
Infine un appello degli stessi genitori al dirigente scolastico, Ornella Forza: «Chiediamo - hanno infatti aggiunto papà e mamma della ragazzina - che venga garantita una maggiore vigilanza perchè la scuola sia sempre più sicura.
Responsabili, ovviamente tutti minori, che sono stati individuati. E che naturalmente pare siano già pentiti.
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