Per non perdere il posto di lavoro è giusto lavorare gratis? È la domanda che in queste ore si pongono in tutta Europa migliaia di lavoratori dopo che ottocento dipendenti della «British Airways» hanno accettato di lavorare gratis per un massimo di un mese pur di evitare il licenziamento. A comunicarlo è stata la stessa compagnia aerea, aggiungendo che 4.000 dipendenti si prenderanno delle ferie non pagate, mentre altri 1.400 si sono offerti di lavorare part-time.
Qualche settimana fa l'aerolinea aveva chiesto a 30.000 membri della sua forza lavoro di rinunciare alla busta paga per un mese per aiutare la società colpita dalla crisi a tagliare i costi. Willie Walsh, amministratore delegato della compagnia aerea, ha già rinunciato al suo salario mensile di 61.000 sterline (40mila euro circa) per il mese di luglio. Commentando la disponibilità mostrata dai dipendenti ad aiutare la società in crisi, Walsh ha dichiarato: «Come prima reazione è stata fantastica. Voglio ringraziare tutti quelli che ci hanno offerto il loro aiuto per superare questo momento difficile». La linea aerea ha dichiarato inoltre che i tagli sui salari faranno risparmiare alla società circa 10 milioni di sterline. Ora, il caso British Airways potrebbe essere il battistrada. Visto il successo dell'operazione, molte altre aziende europee in crisi potrebbero fare altrettanto: un mese gratis a rotazione, ma il posto di lavoro salvo. La questione apre scenari molteplici: è giusto? È sbagliato? è l'ultima frontiera della flessibilità?
Le domande sul tappeto sono tante altre e aumenteranno.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.