I «villaggi» per i nomadi? Per il momento non piacciono davvero a nessuno. Non ai diretti interessati, i rom. Secondo lOpera nomadi i mega-campi fuori dal raccordo annunciati venerdì scorso dal sindaco Walter Veltroni e dal prefetto Achille Serra alla firma del patto per la sicurezza «causerebbero solo maggiore violenza e tensione». Non ai presidenti dei vari municipi di periferia, che si palleggiano lonere di ospitarli. Non ai cittadini, che continuano a protestare contro ogni insediamento regolare o abusivo. Non allopposizione, che ne dice davvero di tutti i colori al sindaco Veltroni. Ma nemmeno ad alcuni esponenti della maggioranza, come la capogruppo di Rifondazione comunista in Campidoglio, Adriana Spera, che continua a cullare lillusione di «strategie morbide tese a creare i presupposti per un concreto inserimento sociale, lavorativo e scolastico nelle comunità ospitanti» dei rom.
Ieri intanto, anche se non era allordine del giorno, il tema caldo di questi giorni ha tenuto comunque banco in aula Giulio Cesare. Dove il capogruppo dellUdc, Dino Gasperini, ha raccolto - tutte tra i consiglieri dellopposizione - le tredici firme necessarie per lautoconvocazione del consiglio comunale in una seduta che, insieme a quella del sindaco, preveda anche la presenza del prefetto Serra. «Sulla questione nomadi stiamo assistendo allennesimo show del sindaco Veltroni e del suo capo di gabinetto: parole in libertà del tutto incuranti del rischio di far precipitare il malcontento dei cittadini fino al livello di scontri sul territorio, che naturalmente speriamo possano essere scongiurati», ha spiegato Gasperini in una nota. «Porteremo - ha proseguito il capogruppo Udc - le proposte e i suggerimenti di tutti i municipi in Aula Giulio Cesare, perché a superare le fumosità turistiche del sindaco Veltroni non può che essere il voto del consiglio comunale». Quando parla di fumosità turistiche, Gasperini si riferisce allintenzione di Veltroni di recarsi in Romania per parlare dellemergenza con il governo di Bucarest. Ma ieri a ricordare ai consigliere lemergenza-nomadi hanno pensato anche alcuni residenti della zona Pineta Sacchetti, che hanno protestato rumorosamente in consiglio per chiedere il ripristino della «vivibilità» allinterno del Parco del Pineto, dove si trova un insediamento di nomadi. Il presidente del Consiglio comunale, Mirko Coratti, ha sospeso la seduta e chiesto lintervento dei vigili urbani per ripristinare lordine in aula. «Linsediamento nomade, diventato nel corso dei mesi un villaggio fatto di 40 baracche fatiscenti, ha contribuito ad aumentare le problematiche di unarea già alle prese con lo spaccio di droga e la prostituzione maschile», hanno detto Marco Marsilio, capogruppo di An al Consiglio comunale di Roma e Daniele Giannini, consigliere di An in XVIII Municipio. Allarga lorizzonte il consigliere comunale di Forza Italia, Marco Pomarici: «La protesta dei cittadini di Pineta Sacchetti in aula Giulio Cesare è solo il grido più forte e più ravvicinato che il sindaco potesse ricevere.
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