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"Non resto indifferente davanti agli esclusi"

La civilista Chiara Tacchi ha fondato un ente per chi è in difficoltà economiche

"Non resto indifferente davanti agli esclusi"

Non solo problemi di portafoglio: spesso le persone più fragili non osano nemmeno andare dall'avvocato. Per soggezione. O solo perché sono da sempre abituate a perdere e sopportare. Anche per questo Chiara Tacchi, avvocato civilista, ha fondato l'associazione «La giustizia degli Ultimi» a Gallarate, provincia di Varese.

Avvocato Tacchi, cosa l'ha spinta a fondare un'associazione che offre sostegno giudiziario a chi non si può permettere di pagare?

«Mi sono trovata a contatto spesso con persone che soffrono per le ingiustizie subite. Al loro dolore non sono mai stata indifferente né mi sono mai abituata. Sia come essere umano sia come professionista sia come potenziale ultimo, per usare l'espressione che è nel nome dell'associazione. La consapevolezza che la possibilità degli ultimi di accedere alla giustizia è discriminata dalla condizione economica mi ha obbligato a non distogliere lo sguardo dal problema. Se sei consapevole, non puoi fregartene. Se te ne freghi, diventi complice di un sistema che non funziona».

È vero che c'è un grosso timore ad andare dall'avvocato, anche solo per informarsi?

«Purtroppo sì. Il pregiudizio, la paura e la vergogna fanno sì che molti danneggiati non si sentano legittimati a difendere i propri diritti, soprattutto quando la controparte è un ente pubblico, una grossa società o il datore di lavoro. Noi vogliamo garantire il diritto ad una difesa accessibile ed inclusiva».

L'associazione non ha scopo di lucro. Come fate a raccogliere le risorse necessarie?

«Un supporto fondamentale è costituito dalle donazioni e dalle quote associative versate. Inoltre, abbiamo in corso varie iniziative che ci consentiranno di sostenere le finalità associative. Una di queste è la pubblicazione di un libro, prossimo all'uscita, che racconterà le storie degli ultimi. Tutto il ricavato dalle vendite servirà a proseguire il lavoro dell'associazione. Mi auguro, inoltre, che le istituzioni politiche nazionali ed europee tengano in debita considerazione il tema centrale del supporto al terzo settore, stanziando risorse a tal fine».

All'inizio del percorso, che assistenza può dare l'associazione?

«Trasparenza e concretezza, prima di tutto. Ciò si realizza tramite un'analisi attenta e puntuale della vicenda, in modo da offrire la copertura delle spese vive di causa solo a persone in difficoltà, emarginate, svantaggiate ritenute meritevoli di tutela.

Gli ultimi, appunto».

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