da Milano
«Non sappiamo ancora chi ha vinto le ultime elezioni politiche». È linquietante conclusione a cui arrivano due serissimi scienziati della politica, Luca Ricolfi e Silvia Testa, in uno dei saggi contenuti nel volume «I segreti dellurna», in libreria da Utet. Sullirregolarità del voto dello scorso aprile i due studiosi non hanno dubbi: «tutta levidenza fin qui disponibile suggerisce che lonere della prova spetta a chi sostiene la sostanziale regolarità del voto». Evidenza empirica ma anche questione aritmetica, data lesigua maggioranza raccolta dal centrosinistra alla Camera - la più bassa mai verificatasi nella storia repubblicana -, 24mila voti, pari allo 0,06%. Per produrre uno scarto di questentità basta davvero poco. È sufficiente, spiegano gli autori, ipotizzare che in una sezione su due «gli scrutatori della coalizione Y riescano ad appropriarsi di una scheda (bianca o nulla) su 700 schede scrutinate», oppure che in una sezione su 100 «alla coalizione Y riesca il colpaccio di spostare 30 schede su 700 da destra a sinistra». Non ci vuole molto, e i molteplici casi di irregolarità segnalati lasciano immaginare che la probabilità sia davvero elevata. Senza parlare di «brogli», la debolezza del procedimento elettorale viene individuata non a livello centrale, quello del ministero dellInterno, ma alla periferia, nelle sezioni dove si possono facilmente verificare alterazioni delle schede, anche non in malafede.
Ma se pure accettiamo questa ricostruzione, perchè i voti manipolati dovrebbero essere favorevoli al centrosinistra e non invece al centrodestra? Qui non è la matematica, ma la storia a venire in soccorso. Ricolfi cita lesempio di altre elezioni contestate, dalle regionali del Lazio nel 1995 alle più recenti.
«Non sappiamo chi ha vinto le ultime elezioni»
Il sociologo Luca Ricolfi: il voto è stato irregolare, bisogna ricontare le schede
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