Non sarà licenziata la biologa indagata per trapianti infetti

L’ospedale fiorentino di Careggi non licenzierà la biologa che per un errore di trascrizione permise l’espianto dei reni e del fegato di una donna affetta da Hiv, organi poi trapiantati su tre pazienti. Lo ha deciso il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria dopo aver esaminato gli atti presentati dal collegio tecnico incaricato di valutare i fatti. L’azienda è giunta a questa decisione «sulla scorta della storia professionale dell’interessata - si legge nella nota - del suo comportamento complessivo assunto nel corso della vicenda, delle accertate sue capacità, volontà-possibilità di continuare a esercitare con competenza e professionalità le mansioni cui è contrattualmente adibita».

«In questo contesto - conclude la nota - in considerazione dell’esigenza di garantire la tutela e cura degli utenti dei servizi, rispettare le diverse sensibilità ed anche di non pregiudicare le condizioni psicologiche della dipendente sarà cura della direzione riallocare la medesima in altro ambito lavorativo». Dopo la scoperta dell’errore, la biologa venne sospesa dal lavoro ed è tuttora indagata.

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