da Bagdad
Piovono colpi di mortaio su Bagdad, mentre in tutto lIrak si registrano stragi e attentati e non si arrestano gli attacchi ai luoghi santi. Nella capitale irachena, bombe sono cadute sul distretto a maggioranza sunnita di Dora, provocando la morte di quindici civili e il ferimento di altri 43. Poco prima, otto persone erano state uccise e altre 32 ferite da colpi di mortaio in altri due quartieri di Bagdad, su un mercato di verdura a Saidiya e su Abu Tchir, quartiere sciita allentrata sud della capitale. In tutto, almeno 17 vittime e decine di feriti.
Ma in ogni parte dellIrak, malgrado gli sforzi di pacificazione degli stessi rappresentanti religiosi sciiti e sunniti, non si ferma la catena di violenze apertasi mercoledì scorso dopo l'attentato alla moschea al Askary di Samarra, e che hanno finora provocato oltre duecento vittime. Due poliziotti iracheni sono stati uccisi a Madaen (30 chilometri a sud di Bagdad) da colpi di mortaio, mentre due soldati statunitensi sono stati dilaniati dallesplosione di una bomba sul ciglio di una strada a Bagdad.
In uno scontro a fuoco tra un gruppo di uomini armati e le forze dell'ordine, a Mosul, nel nord, sono morte sei persone: tre poliziotti e tre degli aggressori. Altri tre civili iracheni sono morti e sei sono rimasti feriti dai colpi di mortaio lanciati contro due case a Hurriyah.
E le violenze non hanno risparmiato neppure i ragazzini. Uomini armati hanno aperto il fuoco ieri su un gruppo di adolescenti che giocavano a calcio nella città di Baquba, uccidendo due ragazzi e ferendone altri cinque. Una fonte della polizia ha parlato di «attacco a sfondo religioso» nellambito dellescalation di violenze fra sciiti e sunniti. La fonte ha dichiarato che tre uomini a bordo di un'automobile si sono fermati vicino al luogo dove si stava svolgendo la partita di calcio e doverano radunati i ragazzi, facendo fuoco sulla folla. L'attentato è stato compiuto in un quartiere di Baquba dove convivono sciiti e sunniti.
Proseguono anche gli attacchi ai luoghi santi. Una bomba è esplosa in una moschea sciita, a Bassora, provocando il ferimento di due persone. L'ordigno è esploso nella parte della moschea dove i fedeli compiono le abluzioni prima di dedicarsi alla preghiera. La moschea si trova nel centro di Bassora ed è meta di pellegrinaggi da tutto l'Irak perché gli sciiti ritengono che uno dei «12 imam» vi si fermò per pregare nel IX secolo.
Intanto, allappello unitario allunità nazionale e alla calma lanciato sabato da tutti i leader politici sciiti, sunniti e curdi dopo la riunione in casa del premier Ibrahim Jaafari, ieri si è a suo modo inchinato anche Moqtada al Sadr. Sadr e i suoi miliziani sono accusati dai sunniti di violenze nei confronti sulla comunità sunnita dopo la distruzione del mausoleo dalla cupola d'oro di Samarra.
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