«Non siamo imbonitori improvvisati»

«Occorre fare chiarezza, il chirurgo plastico non è uno stregone, un imbonitore, un dispensatore di bellezza. È un professionista serio che, dopo una laurea in medicina, studia per altri cinque anni per acquisire la specializzazione e si forma, anno dopo anno, in ospedali e università, dove riceve una preparazione completa, offrendo professionalità sicurezza, concreti risultati». Le parole del dottor Andrea Grisotti, presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica (Sicpre) manifestano la sua profonda avversione verso l’improvvisazione, la superficialità, la mancanza di pragmatismo. Si è specializzato con il professor Sanvenero Rosselli, padre della chirurgia plastica italiana, poi ha lavorato a Milano per 15 anni all’Ospedale Maggiore e per 12 anni come primario all’Istituto dei Tumori.
«La chirurgia plastica - afferma il dottor Grisotti - è una disciplina complessa che si interfaccia con numerose altre specialità spaziando in tutte le regioni anatomiche. Non è come la chirurgia tradizionale, sostanzialmente demolitiva, ha come scopo la riparazione dei danni prodotti da traumi, da patologie degenerative, da malformazioni, da interventi post-oncologici o causati dall’invecchiamento». La disinformazione è elevata. Il presidente della Sicpre precisa:« Non è vero che l’aumento di seno mediante lipofilling sia pericoloso perché l’impianto impedisce un corretto controllo della mammella per la prevenzione del cancro, come ha affermato il dottor Calabria, un chirurgo italo americano. È una affermazione non corretta e ben lo sanno i chirurghi plastici italiani. Il lipofilling al seno con tecniche di concentrazione delle staminali, o altre metodiche, è uno dei campi in pieno sviluppo, anche se delicato perché necessita di attrezzature speciali. La chirurgia plastica è sicura. I nostri chirurghi - aggiunge Grisotti - si dedicano alla ricerca nelle strutture pubbliche e private, dove si può operare al massimo livello di professionalità e sicurezza. Con i nostri interventi ridiamo forma e funzione dove sono andate perse». Molti degli oltre 500 specialisti aderenti alla Sicpre sono chirurghi plastici impegnati in interventi complicati come la ricostruzione del seno o la correzione di malformazioni complesse. Sono passati 50 anni dalle prime protesi mammarie, oggi sono 150mila gli interventi eseguiti ogni anno in Europa per la ricostruzione del seno e circa 280mila quelli negli Stati Uniti.
Altri chirurghi plastici si dedicano all’obesità, patologia ormai a diffusione epidemica (un miliardo di adulti è sovrappeso e 300 milioni sono gli obesi nel mondo).
«Le donne che desiderano migliorare il proprio sorriso, eliminare le rughe, diventare più belle, devono comunque essere prudenti, saper valutare con cura i risultati che si possono ottenere e per quanto tempo, conoscere i rischi di ogni intervento e le possibili complicanze. Se poi decidono che per loro è fondamentale ricorrere alla chirurgia devono saper scegliere gli specialisti che offrono le migliori garanzie in base alla professionalità ed alla esperienza ed affidarsi a strutture qualificate». Per questa ragione è importante scegliere uno specialista ben preparato come quelli che sono membri della Società italiana di chirurgia plastica.
Nella ricerca di un aspetto fisico più seducente e che attenui i segni dell’invecchiamento ci si affida a volte a medici e operatori privi della necessaria preparazione e si ottengono così risultati sgradevoli. Lo specialista adatto va scelto in base alla sua reale preparazione clinica e non alle sue capacità di attrarre pazienti soprattutto con la sua vivace immagine pubblica .
«La ricerca apre nuove prospettive grazie all’ingegneria tissutale», afferma il professor Francesco D’Andrea, docente di chirurgia plastica alla seconda università di Napoli e segretario nazionale Sicpre. «Le cellule staminali ricostruiranno in laboratorio interi organi. Siamo ancora in una fase pionieristica, ma già conosciamo le potenzialità del grasso adiposo, tanto bistrattato nel passato, oggi rivalutato per le sue caratteristiche rigeneratrici.

Un domani si potranno trapiantare le cellule staminali o direttamente i fattori di crescita».
La chirurgia plastica si è occupata a fondo dello sviluppo della conoscenza relativo all’impiego delle cellule staminali ed all’utilizzo dei trapianti di tessuto adiposo.

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