Non solo Molinari

Qualcosa, o meglio, qualcuno si muove dietro ai formidabili tre (Molinaris e Manassero) del golf italiano. Stiamo parlando di Lorenzo Gagli e Andrea Pavan, giovani promesse del green azzurro. Classe 1985 e pro dal 2006 il primo, ventunenne e ancora amateur (ma pronto al balzo verso il professionismo) il secondo, sognano entrambi un posto al sole nello European Tour.
A dire la verità, Gagli, classico fiorentino dalla «c» aspirata e fan sfegatato dei Viola, un posticino se l’è già conquistato: con il terzo posto della settimana scorsa nell'Apulia San Domenico Grand Final e quindi con i 17.400 euro intascati, è balzato al diciassettesimo gradino della Money List finale del Challenge Tour.
Ora: visto che i top venti di questa graduatoria l’anno prossimo viaggeranno direttamente sul Tour maggiore, ci sarebbe già da leccarsi i baffi, ma il toscano non si accontenta: «Sto giocando meglio rispetto alla passata stagione: ho più consapevolezza nei miei mezzi. Per questo a dicembre voglio tentare di arrivare nei primi dieci dell'ultimo stage della Qualifyng School a Girona: posso migliorare la mia graduatoria e avere così ancora più possibilità di giocare nel 2011».
Di certo in Spagna Lorenzo non avrà nulla da perdere e, guarda caso, sono proprio queste le condizioni in cui esprime il suo miglior golf: quando c’è da aprire il gas a tutta manetta. Proprio come è accaduto nell'ultimo giro al San Domenico, quando ha marcato uno score di meno sei nell’inferno delle ultime, decisive undici buche. O come la settimana precedente nell'Egyptian Open, dove ha raccolto un quinto posto fondamentale in vista della promozione: «In queste occasioni ho sempre giocato tirando al massimo, pensando un colpo alla volta».
Incrocia invece le dita il romano Andrea Pavan, prossimo (il 18 dicembre) alla laurea in Economics presso la Texas A&M University: perché lui, l'ingresso allo Stage finale della Qualyfing School, se lo deve ancora guadagnare. Dovrà infatti passare attraverso un tosto ballottaggio fatto di 72 buche a fine mese in Spagna, a Murcia. Se gli score saranno abbondantemente sotto al par, si incontrerà con Gagli (e con Tadini, Colombo e Canonica) a Girona all'inizio di dicembre per l'ultimo e decisivo Stage. Nel frattempo, qualche settimana fa Andrea ha tentato in Florida la via della carta per il Pga Tour americano: per un solo colpo ha mancato il passaggio alla fase successiva della qualifica; quindi si è spostato in Argentina per il World Amateur Championship. Lì, nonostante nel ranking mondiale dei dilettanti occupi il quinto posto, si è dovuto accontentare della cinquasettesima piazza nella classifica individuale. Forse la delusione per quel colpo di troppo negli States si è fatta sentire. Forse è sopraggiunta un’inevitabile stanchezza psicologica.

O forse è solo una questione di putts, che talvolta entrano, altre volte escono. Lo rincuora allora il suo ex compagno di nazionale, Manassero. «Andrea gioca benissimo. L'anno prossimo lo aspetto sul Tour: ce la può fare».

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