Caro direttore,
ieri sera sono andato a vedere il concerto degli U2 a San Siro. A un certo punto il cantante Bono Vox ha iniziato a fare un comizio politico dicendo al nostro primo ministro di aiutare i poveri perché finora ha fatto solo promesse ma non ha fatto niente. Io mi sono chiesto, ma queste parole vengono da uno che fa pagare il secondo anello rosso dello stadio 110 euro e il primo anello 150 e che alloggia qui a Milano nellhotel di Al Faied gratis. Inizi lui a pensare ai poveri
Caro direttore,
potrebbe indirizzare questa mail a Bono? «Dear Sir Paul Hewson, i am a long terms U2 fan. Love is love, but you ve offended us...».
Paolo DAmico - via mail
Abbiamo ricevuto diverse lettere di questo tenore. Quella di Paolo DAmico continua riassumendo (in inglese) i dubbi di molti lettori nei confronti del cantante degli U2: «Come fai a darci lezioni sullAfrica quando tu stai in un hotel a 5 stelle e pranzi nei migliori ristoranti di Saint Tropez? Perché devo pagare 300 euro un biglietto per sentirmi dire da te che devo pensare ai poveri? Perché vieni in Italia a pronunciare parole offensive nei confronti del mio Paese?».
A me, per dirla tutta, quelli che si costruiscono una carriera sulla bontà hanno sempre suscitato qualche sospetto. Tanto più quando salgono sul pulpito per dare lezioncine agli altri, magari dimenticando i vizi loro. È noto, tanto per dire, che Bono ha fatto trasferire gran parte dellimpero economico degli U2 dallInghilterra allOlanda per pagare meno tasse. Vi pare? Ci fa la predica giorno e notte, ci dice che dobbiamo aiutare chi è più sfortunato, e poi proprio lui elude il fisco? Anche il suo compagno di bontà Bob Geldof non è da meno. Lex amministratore del gruppo «Repubblica» Marco Benedetto ha scritto nel suo blog (labbiamo riportato ieri sul «Giornale»): «Geldof ha un patrimonio valutato in 30 milioni di sterline, con le case intestate a società off-shore. Così se noi paghiamo le tasse per lAfrica, lui che le vuol far pagare a noi, non le paga. Armiamoci e partite, insomma». «San Bono è un ipocrita?» titolava qualche tempo fa un documentato articolo del Daily Mail. E denunciava: «Ingraziandosi imprenditori finiti in carcere e pagando meno tasse possibili: ecco come il frontman degli U2 ha costruito un impero finanziario di un miliardo di sterline mentre si prende gioco di noi per rendere la povertà parte della storia». Oltretutto, visto che siamo in tema, mi lasci sollevare qualche dubbio anche su tutta questinsistenza a proposito degli aiuti allAfrica. Basterebbe citare (ne abbiamo parlato a più riprese sul «Giornale») il libro «Lindustria della solidarietà» (Bruno Mondadori), appena uscito. La giornalista Linda Polman documenta come sono stati utilizzati i soldi (oltre 23mila miliardi di dollari è stato calcolato) che i Paesi ricchi hanno versato ai poveri negli ultimi decenni: a finanziare massacri e i lussi dei dittatori locali, mentre i poveri (offerta dopo offerta, Live Aid dopo Live Aid) diventavano sempre più poveri.
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