«Non ti do i soldi della cassa» E lui gli spara un colpo in pancia

Cinquantamila euro, almeno stando ai calcoli fatti dal vice sindaco De Corato. A tanto ammontano i danni di 300 studenti che, per protestare contro l’universo mondo da Berlusconi e Gheddafi, hanno ancora una volta paralizzato il traffico della città per un’intera mattinata durante la quale si sono anche esibiti in imbrattamenti e lanci di uova e vernice contro Enel e Unicredit, «colpevoli» di sostenere il regime dell’ex alfiere del Terzo Mondo, diventato improvvisamente il crudele tiranno libico. Un rito che si ripete stancamente ormai da mesi, sempre uguale a se stesso, celebrato dai soliti «sacerdoti», leggi i liderini del Cantiere e dei Corsari. Centri sociali tra i più snob della città, composti in massima parte dei figli della buona borghesia milanese, che hanno di fatto il controllo delle scuole cittadine. E si guardano i cagnesco con i «duri e puri» di altre realtà antagoniste come la «Bottiglieria okkupata» che li ricambiano con lo stesso disprezzo. Ieri alla chiamata alle armi hanno risposto circa 300 ragazzi «Pari allo 0.2 per cento dei 150mila studenti milanesi» ha puntualizzato il vice sindaco Riccardo De Corato. Ma niente paura, chi l’avesse perso può sempre contare su due repliche, dall’identico copione, già annunciate per il 12 e 25 marzo.
I manifestanti si sono come sempre trovati in Largo Cairoli verso le 9.30 per poi marciare lungo lo stesso percorso. Vale a dire, Cusani, Broletto, Cordusio, Meravigli, Carducci, Cadorna. Al momento di partire la prima «performance» con lanci di uova e vernice contro Enel e Unicredit, aziende nel mirino perché insieme con Edison e Finmeccanica «sostengono i dittatori in Nordafrica. Speculatori, affaristi e corretti che se ne vadano tutti». La passeggiata è poi proseguita più rumorosamente del solito perché alla consueta musica a tutto volume e agli slogan a squarciagola si è aggiunto, piccola novità, un gran clangore di pentole e coperchi. Con il solito corollario di bengala, fumogeni, petardi e scritte sui muri. Dopo quattro chilometri, chiuso il cerchio, eccoci in Cadorna, dove i ragazzi hanno svoltato a sinistra per cercare di raggiungere la sede Mediaset di via Paleocapa. Qui hanno però trovato un robusto cordone di polizia e carabinieri che li ha fatti desistere senza neppure ricorrere alla maniere forti. Così i ragazzi sono sciamati al parco Sempione sciogliendo l’allegra brigata in viale Alemagna.
Il tutto per 50mila euro. Tanto sarebbero costati secondo De Corato i Trecento. Calcolando 12 linee (i tram 1-2-4-12-14-16-27; gli autobus 50-57-58-61-94) deviate o rallentate e l’impiego di circa trenta agenti della Polizia Locale, impegnati a domare il traffico impazzito. Neppure tanto, dirà qualcuno, non fosse che di simile iniziative se ne ripetono tre o quattro volte al mese. Solo per gli studenti infatti sono, come detto, previsti altri due appuntamenti il 12 e il 25 marzo, senza escludere presidi e cortei estemporanei. Facendo a fine anno salire il totale a cifre davvero ragguardevoli.

«Il copione della manifestazione - sottolinea De Corato - è ormai sempre lo stesso e ha francamente stufato i milanesi che l’anno scorso hanno dovuto sorbirsi 27 inutili cortei, di cui solo gli ultimi otto sono costati alla comunità almeno un milione di euro di danni».

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