Economia

«Non usciremo da Enipower»

da Milano

Aem Milano contesta il limite alla partecipazione pubblica nelle Genco e ritiene che Edison non dovrebbe cedere la sua quota in Edipower, come invece ha sostenuto il presidente della Commissione Attività produttive alla Camera, Bruno Tabacci. «L'affermazione è coerente con la legislazione 2001, da un lato, ma dall'altro errare è umano e perseverare è diabolico», ha detto Giuliano Zuccoli, ad e presidente di Aem, durante un convegno all’Università Bocconi. E ha aggiunto: «Contrastiamo e abbiamo sempre contrastato questo limite alla partecipazione di soggetti pubblici nelle ex Genco». Il riferimento è all’indicazione di Tabacci, secondo cui la nuova Edison, targata Edf-Aem Milano, dovrebbe cedere il controllo di Edipower, l'ex Genco rilevata dall'Enel, perché un soggetto pubblico non può detenere più del 30% delle centrali. Zuccoli ha anche confermato l'imminente ingresso delle utilities emiliane di Enia nella compagine azionaria di Delmi, la holding che insieme ai francesi di Edf controllerà Edison, e ha lasciato la porta aperta all'ingresso, più avanti, delle padane di Linea Group, mentre con le utilities di Trento e di Bolzano sono state siglate delle opzioni put. Il presidente di Aem ha anche ribadito l'interesse della società milanese nei confronti dell'operatore energetico svizzero Atel: «Il nostro obiettivo è di un investimento industriale.Puntiamo al 20% della società dopo la fusione», aggiungendo che «non ci aspettavamo un'offerta secca di Bkw» l’operatore energetico di Berna interessato ad acquistare almeno il 30% del capitale di Motor Columbus, la controllante di Atel, da Ubs che detiene il 55,6%. Intanto, le trattative per l'integrazione tra le ex municipalizzate Aem Torino e la genovese Amga sono alle battute conclusive.

«Siamo al rush finale», ha detto Fabrizio Palenzona, rappresentante della fondazione Crt - che a sua volta possiede obbligazioni convertibili Amga - nel consiglio d’amministrazione Unicredit.

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