Parla il Grande Sospettato dell'«inchino». L'ammiraglio che secondo la procura era il destinatario naturale dei saluti ravvicinati del Concordia. Il commodoro Mario Terenzio Palombo è un'icona dei marinai di mezz'Italia. Un punto di riferimento della Costa. Un faro per quanti solcano i mari cion navi da crociera.
Comandante ma lei era al Giglio quella sera?
«E perché me lo chiede? Che cosa vuol dire?».
Non erano destinati a lei i tre deferenti suoni di sirena?
«Con questa storia non c'entro, non mi si può tirare in ballo».
Ma lei vive o non vive nell'isola del Giglio?
«Ci passo solo tre mesi d'estate. E comunque, per quanto riguarda l'altra sera, io non mi trovavo nell'isola. Ero a Grosseto».
Esclude che fosse per lei l'"inchino" della Concordia?
«Io non escludo niente ma nessuno poteva sapere che io ero lì perché non c'ero, ripeto, stavo a Grosseto. Se lo hanno fatto pensando che c'ero, io non so che dire. La voce può essersi sparsa ma che ci posso fare? E comunque non essendo lì non posso nemmeno sapere come sono realmente andate le cose».
Ma un'idea se la sarà fatta...
«La scatola nera e le indagini diranno la verità. Di sicuro la nave era troppo, troppo vicina alla costa. È inammissibile quel che è accaduto. Quando si fa "il passaggio" si avvertono le autorità marittime. La nave doveva stare a 500 metri, non a cento.
Torniamo all'inchino…
«È una cosa normalissima se fatta in sicurezza. Il problema è che in sicurezza è evidente che la nave non c'era. E poi queste cose si fanno l'estate, quando le isole sono piene di turisti non d'inverno quando non c'è nessuno…»
A meno che in plancia di comando non si voglia salutare un amico o i familiari di qualcuno dell'equipaggio residenti al Giglio
«Dell'equipaggio no di sicuro poiché sono per il novanta per cento stranieri. Piuttosto so che ci sono due o tre ufficiali del Giglio ma non erano sulla nave a quanto ne so»
E che altro sa comandante?
«Che il responsabile della nave a mio
Alcuni testimoni lo avrebbero visto alla cena di gala.
«Secondo lei un turista preso dal panico sa riconoscere i gradi di un comandante e quelli di un qualsiasi altro ufficiale?».
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