«Non è vero ma ci credo» Tutte le superstizioni dei vip

«Non è vero ma ci credo» Tutte le superstizioni dei vip

La scaramanzia più originale? Non parlare mai delle proprie scaramanzie. Quella più diffusa? L’ossessione di essere inseguiti dal malocchio. E la trappola non scatta solo per la gente comune. Perché anche i vip vivono con il cornetto rosso in tasca. E, salvo rare eccezioni, lo ammettono candidamente. «Non sono solo i personaggi dello spettacolo a crederci. La scaramanzia è trasversale. E contagia tutti». Parola di Gian Maria Aliberti Gerbotto, che dopo aver passato due anni a intervistare cento vip ha raccolto le loro storie nel libro Il metodo antisfiga (Aliberti editore). «Ho parlato con i personaggi più diversi, da Margherita Hack a Emanuele Filiberto di Savoia - racconta - Solo uno ha rifiutato di concedere l’intervista. Si tratta di Leonardo Pieraccioni, era troppo spaventato dall’idea di nominare le sue scaramanzie». Dal terrore dello jettatore all’idiosincrasia per il colore verde, il campionario delle fissazioni è immenso. Franco Zeffirelli e Alberto Bevilacqua non osano neanche pronunciare il nome di una persona, se sono convinti che porti sfortuna. Mentre Roberto Gervaso cerca in tutti i modi di ingraziarsela, sperando che la sua jella colpisca qualcun altro.
E poi c’è chi ci ha provato a non credere nella scaramanzia, ma gli è andata male: Gigi Proietti ha nominato l’innominabile, e dopo pochi minuti una poltrona del teatro è andata a fuoco. Ma c’è anche il malocchio a terrorizzare personaggi più o meno noti. Come Matteo Marzotto, che in un periodo difficile è stato convinto di essere vittima di uno stregone. O Maria Grazia Cucinotta, che con il malocchio ci è cresciuta: sua nonna era specializzata nell’eliminarlo. Come la suocera dell’ex sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, che all’insaputa dell’interessata svolgeva riti ancestrali pur di liberarla dalla sfortuna. «I metodi per difendersi dalla jella sono spesso abbastanza diffusi, ma in qualche caso ne ho trovati di strani - continua Aliberti Gerbotto - Il caso più stravagante è quello dell’ex Miss Italia Miriam Leone, che conserva un baffo del suo gatto nel portafogli». C’è poi il colore viola: impossibile indossarlo per chiunque faccia spettacolo. Salvo per Paola Perego e Federica Panicucci. Con loro però basta pronunciare la parola «verde» per creare scompiglio. «Tre giorni fa ero ospite di Federica a Mattino Cinque. A un certo punto ho nominato il colore verde. Lei si è prima arrabbiata, e poi ha smesso di rivolgermi la parola». Ma è quando si tratta di sale che la lista dei vip fissati con la malasorte cresce a dismisura. Se ci si siede a tavola con Elisabetta Canalis bisogna ricordarsi di non passare la saliera. Mentre Valeria Marini esorcizza immergendosi in una vasca piena di sale: «Due o tre pacchi di quello grosso da cucina versati nell’acqua calda». E poi c’è Serena Dandini che lo sparge negli angoli dello studio televisivo e Sofia Loren, che se lo faceva cucire nell’orlo dei vestiti prima dei concorsi di bellezza. «Ma proprio non posso tralasciare Nino Frassica. Ogni volta che in macchina incrocia una pecora lui si ferma e la saluta. È convinto che questo gesto porti soldi. Mentre Lino Banfi, che ha scritto la prefazione del libro, pur avendo recitato in Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, è il vip meno scaramantico del panorama italiano».


Ma esiste un metodo infallibile contro la sfortuna? «Federica Pellegrini è convinta che basti sfiorarsi il seno prima delle gare, Fabrizio Frizzi può condurre tutte le puntate di un programma con le stesse mutande - conclude Aliberti Gerbotto - Io preferisco toccare con il cucchiaino tre volte la tazzina del caffè».

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