"Non vogliono migliorare l’istruzione"

"Non vogliono migliorare l’istruzione"

Milano - Striscioni, cartelli, urla. Una contestazione che nel tardo pomeriggio di ieri ha impedito la presentazione del libro "5 in condotta" e che è scattata non appena il ministro Gelmini è entrato nella sala dove era previsto l’incontro con Mario Giordano e Fedele Confalonieri. Incontro interrotto, il ministro ha lasciato la sala della libreria Mondadori di piazza Duomo a Milano. Poi ha commentato così quanto accaduto: «Impedire, in un Paese democratico, che si svolga la presentazione di un libro dà il senso dell’intolleranza e della prepotenza di chi vuole lasciare la scuola così com’è, opponendosi al cambiamento».

E non è un caso - dice il ministro dell’Istruzione - che sia stato impedito un dibattito non solo su un libro, ma su un libro in cui si parla della scuola e dei suoi problemi: «5 in condotta di Mario Giordano - ha aggiunto il ministro - contiene scomode verità su una scuola agli ultimi posti nelle classifiche internazionali, diventata nel tempo un ammortizzatore sociale dove si è badato ad aumentare il numero dei dipendenti invece che alla qualità». La protesta, comunque, non ha scalfito la volontà del ministro di proseguire lungo al strada della riforma del sistema scolastico del Paese: «Nessuno potrà mai impedirmi di raccontare come stanno le cose. La scuola non è proprietà privata di un gruppo organizzato e rumoroso di sinistra ma appartiene al Paese. Le persone che contestano difendono una scuola indifendibile. Queste proteste sono solo battaglie strumentali di chi non ha a cuore la qualità dell’istruzione».

Deluso da quanto è successo anche l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, presente all’incontro poi annullato. L’ex primo cittadino ha definito «fascisti rossi» e «corporazioni talebane» i contestatori di ieri pomeriggio. «Qualcuno ha iniziato a bruciare i libri e poi è passato alle persone - ha poi commentato Albertini -. Qui non si bruciano libri ma si impedisce una presentazione. C’è rammarico per questo momento di sopruso. L’alternativa sarebbe stata la violenza fisica ma non era il caso».

E la contestazione è stata condannata anche dal gruppo Mondadori: «Mondadori denuncia il pesante clima di intimidazione, causato da un ristretto gruppo di facinorosi contestatori che ha impedito la presentazione del libro 5 in condotta di Mario Giordano, alla presenza del ministro della Pubblica

Istruzione Maria Stella Gelmini e del presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. Non era mai accaduto che un fatto così grave imponesse di annullare la presentazione di un libro all’interno di una delle nostre librerie».

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