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La nonnina che vive in un appartamento della Queen Elizabeth

Americana vende tutto ed affitta una cabina per tutta la vita

Dopo la morte del marito la signora Beatrice Muller di 86 anni si è fatta due conti in tasca, si è guardata intorno e ha deciso: il resto della sua vita la passerà in crociera, sulla Queen Elizabeth 2, su quella stessa nave in cui era salita per la prima volta nel 1995, con suo marito Bob, architetto in pensione, per fare un giro del mondo. Quella volta, se lo ricorda ancora bene, era salita controvoglia perché proprio non le piaceva l’idea di dover stare in un ambiente assillante e snob. Si immaginava di trovarsi circondata da signore tutte pellicce e gioielli, e a lei non andava. Poi la sorpresa. Nel giro di una settimana lei e il marito erano completamente rapiti dalla Queen Elisabeth, dall’equipaggio e da tutto quello che succedeva a bordo. Per altri quattro anni si sono uniti al nutrito gruppo di passeggeri che ogni anno tornavano sulla nave per una crociera di tre mesi e mezzo intorno al mondo. Bea e Bob scendevano a terra ogni volta che si faceva scalo in una della quaranta mete previste dal viaggio - «bisognava ricordarsi come si cammina sulla terraferma», racconta la signora al Daily Telegraph.
Tra le loro mete preferite c’erano anche Città del Capo, Durban e l’isola di Sant’Elena. Nel 1999 Bob è morto a bordo della Qe2 e Bea è tornata a casa dai propri figli sposati negli Stati Uniti. Sono stati loro a proporle di andare a vivere sulla nave, dal momento che tutti i suoi amici si trovavano là. «Alla mia età di parenti non me ne restavano molti - racconta - e quasi tutti i miei amici nel New Jersey, lo stato in cui sono cresciuta e in cui ho messo su famiglia, erano morti o si erano trasferiti nella Francia meridionale». Bea ha passato gli otto mesi successivi a vendere tutto quello che possedeva: tre case, quattro automobili e vari tesori di famiglia che nessuno voleva. Nel gennaio del 2000 è salita su «questa nave generosa e accogliente. È un posto meraviglioso dove vivere, spiega, per me è come stare a casa. I miei figli sono contenti di vedermi felice e al sicuro, e se dovessi finire i soldi penso che finanzierebbero il soggiorno sulla nave pur di non avermi sempre tra i piedi»!
Per restare in contatto con i parenti e gli amici sulla terraferma Bea usa la posta elettronica, spesso i passeggeri della nave le chiedono: È lei la signora che vive qui? Come si fa? E lei risponde che non è facile come sembra, a meno di non essere molto ricchi. «La difficoltà principale è stata rinunciare alla mia vita precedente e ricostruirne una nuova, ma visto che non ho nipoti e che la vista non mi consente più di guidare, sento di aver raggiunto un’età in cui vivere qui mi conviene.

L’unica cosa che mi manca davvero? Gli alberi».

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