"Nonnina mia, sei stata un'artista grandiosa, una mente irriverente, icona di stile e personaggio dei social. Una persona forte e indipendente. Quando ero piccolo mi facevi 'ghirighiri' prima di dormire e poi quando ti accompagnavo a qualche evento mi presentavi come il tuo fidanzato e mi facevi ridere così tanto". Così il nipote di Ornella Vanoni, Matteo Ardenzi, ha ricordato la sua nonna durante i funerali. "Nonna era il tipo di persona che mi chiamava ogni giorno per chiedermi come stessi, e a volte rispondeva ai miei messaggi un secondo dopo che avevo già risposto io - ha ricordato - Minacciava di diseredarmi quando fallivo un esame all'università, mi chiedeva cosa avessi fatto prima e di 'Tic Tic Toc' (TikTok, ndr). La nipote, Camilla Ardenzi, ha celebrato anche la sua ironia: "Era l'unica persona che mi lasciava messaggi in segreteria lunghi tre o quattro minuti, a volte cantando My Funny Valentine, altre volte cambiando quattro o cinque voci deliranti per chiedermi se mi fossi dimenticata di mia nonna. È stata la mia più grande sostenitrice, quella che credeva in me anche quando io ero la prima a fallire, quella che sapeva dirmi amore e affetto ogni volta che ne avevo bisogno. Semplicemente, era mia nonna". Poi, tre giorni fa - ha aggiunto - te ne sei andata senza dirmi nulla. Così, all'improvviso. Ogni tanto mi dicevi: 'Amore, prima o poi dovrò morire, lo sai, vero?'. Ma non ti ho mai creduta davvero. Oggi siamo tutti qui per te, e sono più orgogliosa che mai di come l'essere tua nipote. Penso anche che tu mi abbia aiutata a scrivere il mio ruolo in questa tragicommedia che è la vita. Ho passato ore a guardare foto, video, canzoni, articoli e testimonianze dei tuoi colleghi.
Rileggendo l'intervista di un anno fa, fatta da Natalia Aspesi, mi ha colpito come tu sia riuscita a trasmettere l'ingrediente fondamentale della tua personalità e cioè che, pur essendo una donna di grande intelligenza e forte avevi conservato una certa leggerezza, una bellissima frivolezza, a volte bizzarra, ma sempre viva, come se stessi ancora aspettando qualcosa dalla vita. E penso che il tuo sguardo raccontasse quello".