Gli affidavano la nipote per andare a lavorare. Il nonno, invece, abusava di lei con il silenzio-assenso della madre. Una storia agghiacciante accaduta ad Ardea. Lui, G.L., 70 anni di Pomezia, è stato arrestato per violenza aggravata e continuata su minori. La mamma della ragazzina, impiegata di 40 anni, è stata denunciata a piede libero perché, pur sapendo, non ha mosso un dito.
A spiegare la vicenda ai carabinieri il papà di Emanuela, chiamiamola così, un impiegato di 42 anni, dopo aver ascoltato il drammatico racconto della figlia. «Secondo luomo il suocero, nonno materno, avrebbe palpeggiato più volte la nipote 13enne - spiega il capitano Antonio Marinucci, comandante della compagnia di Anzio -. Una situazione che probabilmente andava avanti da tempo. Crescendo, la stessa si sarebbe rivolta alla madre, figlia appunto dellarrestato, ma questa non le avrebbe dato ascolto, tantomeno avrebbe riferito la cosa al marito. A quel punto la ragazza ha cercato laiuto dellaltro genitore». I carabinieri mettono sotto controllo i telefoni della famiglia, piazzano microspie nelle abitazioni di Ardea e Pomezia come nellauto dellindagato numero uno e lo seguono per giorni. Scoprono che il settantenne ha perso la testa per la nipote, tanto che per convincerla a non dir nulla la copre di regali. Quanto basta al gip della Procura di Velletri per emettere nei confronti dellanziano unordinanza di custodia cautelare. In considerazione delletà, però, il provvedimento restrittivo è tramutato in arresti domiciliari. Agli inquirenti non è chiaro il ruolo della donna, figlia dellarrestato e madre della vittima delle «attenzioni» particolari. Da stabilire se, inconsciamente, non ha creduto alla figlia o se, invece, ha deliberatamente coperto il padre.
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