Alessandra Pasotti
da Milano
Ha raccontato di essere andato via «per non essere di troppo. Perché nella famiglia Riva (che lo ospitava da otto mesi, ndr) respiravo tensione fra moglie e marito e avevo capito di esserne io la causa». Allassessore ai Servizi sociali di Milano Tiziana Maiolo che lha scovato in una casa di riposo per anziani, ha raccontato della sua solitudine, delle sue condizioni precarie di salute e di essere senza soldi. Ma ai carabinieri che lhanno prelevato, Giorgio Angelozzi il nonnino professore di 82 anni salito alla ribalta delle cronache per aver trovato una famiglia «adottiva» dopo aver messo uninserzione sui giornali, ha dovuto spiegare ben altro. Da ieri infatti è denunciato per furto, truffa, falso e pure per la legge sul riciclaggio.
Il professore è un professionista del raggiro. La sua fedina penale è lunga sette pagine: assegni falsi e inganni vari. E anche il suo titolo di studio, la sua laurea in lettere antiche, potrebbe essere solo unillusione. I carabinieri stanno verificando. La fiaba del nonnino romano «desideroso di insegnare il latino ai nipotini adottivi» si è trasformata così in prosaica realtà. Dal lieto fine alla fine e basta. Giorgio Angelozzi, dunque, dopo essere sparito nel nulla da Spirano in provincia di Bergamo dove viveva con la famiglia Riva, era a Milano. Aveva alloggiato allhotel Duca di piazza della Repubblica, ma quando il portafogli era rimasto vuoto, lui nullatenente aveva telefonato ad unassociazione benefica che in aiuto gli aveva mandato un suo incaricato. Era il 7 giugno. Luomo della Provvidenza aveva saldato il conto dellalbergo, circa 140 euro e poi, dopo aver chiesto la disponibilità agli ospizi della città, laveva trasferito al centro per anziani Virgilio Ferrari di via della Panigarola.
Lì era rimasto Giorgio Angelozzi. Aveva diviso la stanza con un altro ospite anziano quanto lui. Il suo nome non aveva destato né curiosità, né particolare interesse. Nessuno in via della Panigarola aveva avuto la memoria così lunga da collegare quel vecchietto col pizzetto al nonnino più famoso ditalia. Almeno fino allaltro ieri. Quando la sua storia finisce su tutti i giornali. Ed ecco che ieri mattina il responsabile del Virgilio Ferrari alza la cornetta e chiama i servizi sociali. «Il signor Angelozzi è nostro ospite», dice. Dopo unora a varcare la soglia dellospizio è lassessore Tiziana Maiolo. Precede di poco, di pochissimo i carabinieri che arrivati da Treviglio vogliono prelevare il nonnino e portarlo in caserma. E non certo per solidarietà.
«Ho faticato molto a mantenere la calma nel centro - racconta lassessore - Quattro ore di trattative con i carabinieri, fino a quando non mi hanno mandato almeno quelli in borghese. Non volevo che in divisa girassero per la struttura spaventando gli anziani. Poi ho chiamato un avvocato perché se è indagato questo signore era giusto che avesse un legale (in suo aiuto è arrivato Pasquale Balzano Prota, ndr)». Il nonnino dal cuore doro, intellettuale latinista, con lunica colpa di essere povero e solo al mondo, qualche giorno prima di sbarcare a Milano, ha fatto una visitina ad una famiglia di Alessandria che nel 2004 ai tempi del suo battage pubblicitario in tv, si era offerta di adottarlo. E lì il gentile nonnino avrebbe rubato un blocchetto degli assegni per poi sparire nel nulla. Un paio di questi assegni per un totale di seimila euro lottantaduenne li ha anche firmati e utilizzati. Per cosa? Per saldare il debito del dentista che aveva con la famiglia Riva. Alla signora Marilena che laveva accolto in casa sua, Giorgio Angelozzi aveva consegnato questi due assegni rubati e falsi. Con gratitudine e affetto. Ma, sorpresa fra le tante, ecco che dal casellario penale vengono consegnate ai carabinieri sette pagine di precedenti penali: furto e assegni falsi sono la sua specialità. Quattro arresti tra il 1977 il 1998.
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