Claudio De Carli
Un quadrato tagliato da linee e vettori che si intrecciano e dialogano mentre scorrono, lidentica visione che si presenta guardando dal finestrino di una carrozza. È il nuovo logo delle Ferrovie Nord di Milano. Il gruppo Carré Noir che si è incaricato del progetto grafico, ha cercato di incorniciare dinamismo, energia, razionalità e pragmatismo di una società che sta cambiando per continuare a crescere. Gli studi grafici devono pur campare, ma non si cambia un logo largamente memorizzato e che sta reggendo bene, se non si hanno nuove idee. Ma è come se lentamente una serie di cambiamenti che hanno coinvolto il gruppo in questi ultimi anni fossero arrivati al troppo pieno e servisse un segno per identificarli tutti assieme. Per esempio le Ferrovie Nord di Milano le chiamavano tutti le Nord, così alla fine saranno Le Nord e basta, battesimo ufficializzato ieri dalla holding che ha annunciato la nuova identità del gruppo con modifica della denominazione sociale di Ferrovie Nord di Milano Spa in FNM Spa con conseguente cambio di logo. Tutto questo sulla carta colorata di copywriters e art director. Nella sostanza Ferrovie Nord saspetta anni da grande protagonista, i 52,6 milioni di pendolari trasportati nel 2005 non bastano più, il mercato si apre, i treni di nuova generazione sono una esigenza, prioritaria la capacità di competere per restare sui binari.
Il management ritiene questo un passaggio storico della società, e non solo perché andrà in disuso la vecchia denominazione che risale addirittura al 1883 a quattro anni di distanza dallinaugurazione delle prime due tratte Milano-Saronno e Milano-Erba. In questi ultimi dieci anni le ferrovie Nord si sono lentamente trasformate da operatore di trasporto locale a gruppo con presenze nellenergia, nelle telecomunicazioni e nellinformatica, un nuovo percorso e una nuova identità celebrate anche attraverso la nascita di questo nuovo marchio. Intanto sono in arrivo 44 nuovi Tsr, treni per il servizio regionale, 29 sono di proprietà delle Nord, 15 della Regione, costo medio di 6 milioni di euro. I Tsr sono una evoluzione dei Taf, ribaltati e rielaborati dagli ingegneri della Breda e di Ferrovie Nord. Studiati per percorrenze medie di trenta, quaranta chilometri, tecnologicamente in linea con le ultime esigenze in fatto di sicurezza ferroviaria, pensati sul modello tedesco e spagnolo, più metropolitana che treno, ampi spazi, ridotti i posti a sedere, larghe porte per lafflusso e il deflusso di passeggeri. O almeno è questo in linea di principio il modello di treno a breve percorrenza del futuro. Inoltre sono assolutamente più adattabili alle esigenze, con una motorizzazione per ogni carrello, quindi con un miglior utilizzo: tante carrozze nei momenti di maggior flusso, in numero minore nelle altre ore, con conseguente sensibile risparmio di risorse. Entro la fine di questanno potrebbero già circolare in Lombardia tre o quattro nuovi Tsr.
Intanto lassemblea degli azionisti ha approvato il bilancio desercizio: utile netto di 5,38 milioni di euro, crescita dei ricavi pari al 4,22 per cento (299,41 milioni di euro contro i 287,28 del 2004), aumento degli investimenti ora di 81 milioni di euro di cui 16 milioni con mezzi propri e 65 milioni con finanziamenti pubblici. Il bilancio consolidato del Gruppo si è chiuso con un utile di 9,15 milioni.
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