Andrea Tornielli
da Roma
Bisogna continuare nella via del dialogo, ma «conservare lidentità della nostra fede». Benedetto XVI, durante la tradizionale catechesi delludienza del mercoledì in piazza San Pietro, parla della necessità per i cristiani di «evidenziare» con forza «le linee maestre e irrinunciabili» della loro identità.
Loccasione per lintervento papale, attualissimo in un momento in cui si dibatte della debolezza dellOccidente e si discute del rapporto con lidentità forte dellislam, è la presentazione delle figure di due apostoli, Simone il Cananeo e Giuda Taddeo (questultimo da non confondere con Giuda Iscariota, il traditore di Gesù). «A Giuda Taddeo - ha detto il Papa - è stata attribuita la paternità di una delle lettere del Nuovo testamento» dette «cattoliche» in quanto indirizzate non a una determinata Chiesa locale, ma a una cerchia molto ampia di destinatari. «Preoccupazione centrale di questo scritto - ha continuato Benedetto XVI - è di mettere in guardia i cristiani da tutti coloro che prendono pretesto dalla grazia di Dio per scusare la propria dissolutezza e per traviare altri fratelli con insegnamenti inaccettabili, introducendo divisioni allinterno della Chiesa sotto la spinta dei loro sogni, così definisce Giuda queste loro dottrine e idee speciali». Lapostolo li «paragona addirittura agli angeli decaduti, e con termini forti dice che si sono incamminati per la strada di Caino. Inoltre li bolla senza reticenze come nuvole senza pioggia portate via dai venti o alberi di fine stagione senza frutti, due volte morti, sradicati; come onde selvagge del mare, che schiumano le loro brutture; come astri erranti, ai quali è riservata la caligine della tenebra in eterno». Una citazione forte. «Oggi - aggiunge il Papa - noi non siamo forse più abituati a usare un linguaggio così polemico, che tuttavia ci dice una cosa importante. In mezzo a tutte le tentazioni che ci sono, con tutte le correnti della vita moderna, dobbiamo conservare lidentità della nostra fede».
Certo, aggiunge il Pontefice, citando la strada iniziata da Giovanni XXIII, «la via dellindulgenza e del dialogo, che il Concilio Vaticano II ha felicemente intrapreso, va sicuramente proseguita con ferma costanza. Ma questa via del dialogo - spiega Papa Ratzinger - così necessaria, non deve far dimenticare il dovere di ripensare e di evidenziare sempre con altrettanta forza le linee maestre e irrinunciabili della nostra identità cristiana. Daltra parte, occorre avere ben presente che questa nostra identità richiede forza, chiarezza e coraggio davanti alle contraddizioni del mondo in cui viviamo».
Benedetto XVI ha quindi citato un brano successivo del testo attribuito a Giuda Taddeo: «Ma voi, carissimi - parla a tutti noi -, costruite il vostro edificio spirituale sopra la vostra santissima fede, pregate mediante lo Spirito Santo, conservatevi nellamore di Dio, attendendo la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo per la vita eterna; convincete quelli che sono vacillanti...».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.