La nostra salute dipende anche da quella delle api

L'allevamento delle api è un'attività zootecnica che ha bisogna di estrema cura. Questi insetti appartengono all'ordine degli imenotteri e sono originari dell'Asia Sud orientale. In natura ne esistono varie specie e razze, con attitudini e caratteristiche diverse. Come in ogni attività di allevamento, la selezione e il miglioramento dei singoli animali è molto sviluppata e si concretizza con la produzione di regine ad alto valore genetico che vengono vendute agli allevatori. La casa delle api è l'alveare che richiede un'attenzione quotidiana perché diventi un habitat ideale, ma anche un luogo sicuro rispetto alle diverse patologie che attaccano questi industriosi imenotteri.
Deve trovarsi a debita distanza da altri alveari concorrenti e da aree inquinate o cementificate, mentre deve essere circondato da fiori per un periodo quanto più lungo è possibile. I principali nemici delle api sono da ricercarsi tra gli insetti, come le tarme (Galleria mellonella) che colonizzano le arnie nutrendosi di miele, cera e polline e tra altri imenotteri come vespe e calabroni che le cacciano in volo e, una volta uccise, ne assorbono le parti liquide con cui nutrono le proprie larve. Ma l'attacco più pericoloso proviene da un acaro, l'Acarapis woodi, che s'insedia all'interno dell'apparato respiratorio delle api adulte uccidendole. Altra terribile minaccia è la Varroa destructor, un acaro nemico sia della covata, sia degli adulti. Peraltro è molto complicato controllare i parassiti senza colpire le api. Ovviamente, anche in questo caso la ricerca antiparassitaria ha un ruolo importante da giocare. Altri problemi per gli alveari derivano dalle condizioni climatiche: l'aumento delle temperature medie e massime, il calo delle precipitazioni con conseguente carenza di acqua, i temporali e le grandinate creano non pochi. L'Ue, molto attenta alla salvaguardia delle api, ha emanato direttive precise soprattutto per quanto riguarda la concessione di autorizzazioni all'uso dei nuovi agrofarmaci. Questi ultimi devono rispondere a particolari indicazioni, come il divieto di utilizzo dei prodotti in fioritura, l'uso di formulazioni e di tecniche di distribuzione innovative che riducano i rischi di contatto tra api e agrofarmaci, l'individuazione di principi attivi selettivi rispetto agli insetti non target. L'agricoltura del resto è molto legata al lavoro di questi insetti perché svolgono un fondamentale ruolo d'impollinatrici, senza il quale frutta e verdura non sarebbero prodotte con le caratteristiche di qualità e quantità necessarie. Inoltre, l'ape genera un importante indotto economico nel settore: pensiamo al miele con le sue mille varietà, ma anche al polline importante integratore alimentare e alla pappa reale ricca di proprietà nutrizionali, antibatteriche e antibiotiche. E poi ci sono la cera e persino il veleno con le sue virtù curative contro reumatismi, artriti e le nevralgie e per le proprietà vasodilatatrici e fluidificanti del sangue. L'apiterapia, cioè la cura di alcune patologie con prodotti ricavati dall'allevamento delle api è ancora agli albori nel nostro Paese, ma molto avanzata in tanti vari europei e negli Usa. Infine non dimentichiamo mai che le api sono animali sociali che tendono a difendere il loro territorio. Il contatto deve essere sempre eseguito da personale esperto dotato delle attrezzature necessarie.

A parte alcuni casi di allergia personale, la puntura di un'ape è dolorosa ma non pericolosa, l'attacco da parte di uno sciame però può avere effetti devastanti.

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