Nostra Signora di Heede

Nel 1937 a Heede, paesino tedesco ai confini con l’Olanda, due sorelline, Maria e Greta Gansfort, nel recarsi in chiesa, di sera, videro nel vicino cimitero una figura luminosa in piedi tra due cipressi. Dopo la funzione anche due loro amichette videro la stessa cosa: la Madonna su una nube, vestita di bianco con una corona in testa; sul braccio sinistro reggeva il Bambino, che teneva in mano un globo d’oro con sopra una croce; la destra della Vergine era sul globo. Ogni sera, alla stessa ora per i tre anni seguenti, la scena si ripetè. In pochi giorni in quel cimitero ci furono quattromila persone ad assistere all’estasi delle veggenti. In capo a una settimana dalla prima apparizione arrivò la Gestapo a disperdere la folla, perquisire le case, chiudere il paese e portare via le ragazzine (Greta, la più giovane, aveva dodici anni). Queste vennero rinchiuse nel manicomio di Göttingen e brutalmente maltrattate. Perfino i medici protestarono e l’opinione pubblica insorse, consentendo al vescovo di Osnabrück di far portare le quattro nell’ospedale diocesano. Tornate a casa, aiutate dal parroco e dall’intero paese riuscirono a eludere la sorveglianza e a ricevere le apparizioni in luoghi e tempi diversi. La Madonna piangeva e si definiva Regina dell’Universo e delle Anime del Purgatorio, raccomandando la recita del rosario.

L’ultima apparizione ebbe luogo ai primi del novembre 1940, in piena guerra. Fa notare Joachim Bouflet nel suo Apparizioni mariane antiche e moderne (San Paolo) che l’intera zona fu per tutto il tempo della guerra un forte bastione antinazista.

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