Nostra Signora di Máriapócs

Nel XVII secolo buona parte dell'odierna Ungheria era sotto la dominazione ottomana. Nel 1676 un giudice di Máriapócs aveva fatto eseguire un'icona della Vergine per adempiere a un voto fatto quando era prigioniero dei turchi: se avesse recuperato la libertà avrebbe fatto dipingere un fastoso quadro della Madonna. Ora, accadde che, una volta eseguita l'opera, essa risultò troppo onerosa per le finanze del committente. Così, venne acquistata da un suo concittadino più facoltoso e donata alla chiesetta di legno del villaggio. Nel 1696 nel corso di una messa l'immagine cominciò a lacrimare abbondantemente e il fenomeno continuò ininterrotto per quindici giorni. Moltissimi furono dunque i testimoni, sia cattolici che protestanti, e tutti andarono a deporre nell'inchiesta con cui il vescovo Gyorgy Fenessy, della diocesi di Eger cui Máriapócs apparteneva, appurò la veridicità del miracolo. La notizia si sparse in Europa e l'anno seguente l'imperatore Leopoldo I fece portare l'icona miracolosa a Vienna, perché gli imperiali si stavano preparando a fronteggiare, sotto la guida di Eugenio di Savoia, i turchi. L'11 settembre 1697, nel momento esatto in cui l'immagine faceva il suo ingresso nel duomo viennese, il principe Eugenio riportava la strepitosa vittoria di Zenta.

Nella cristianità non si ebbero dubbi: la vittoria era dovuta alla Madonna di Máriapócs, di cui vennero subito fatte innumerevoli copie. Una di queste fu portata nella chiesetta di Máriapócs e l'1 agosto 1715 lacrimò per giorni. Ancora pianse il 3 dicembre 1905 e per i diciassette giorni seguenti.

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