«Notre-Dame de Paris» ricomincia da dieci

Notre Dame de Paris, l'opera musicale moderna che ha battuto ogni record e che ha emozionato il pubblico di tutto il mondo celebra il proprio decennale e approda anche a Genova dal 5 al 9 luglio al Teatro Carlo Felice.
Cinque spettacoli in uno dei teatri lirici più belli d'Europa, quattro recite serali a cui, in seguito al successo dei biglietti venduti e per rispondere alla grande richiesta da parte del pubblico è stata aggiunta al calendario una recita pomeridiana, sabato 9 luglio alle ore 16, a prezzi popolari.
David Zard in persona, il più importante produttore italiano, l'uomo dei concerti di Madonna, Bob Dylan e Rolling Stones ha presentato l'appuntamento genovese di Notre Dame de Paris, in una particolare conferenza stampa, sospesi nel cielo di Genova, nell'ascensore panoramico «Bigo» che sovrasta la città e il Porto Antico.
«Notre Dame de Paris è la dimostrazione che i sogni si realizzano, magari dopo tanta fatica e lungo tempo ma si realizzano» racconta Zard.
«Notre Dame de Paris non è un musical! Appartiene all'operetta leggera. È un'opera in tutti i sensi fatta con strumenti attuali che ha permesso all'Italia di riappropriarsi del melodramma. Oggi Puccini o Rossini per comporre la loro musica farebbero uso dell'amplificatore».
Dopo dieci anni lo spettacolo miete sempre trionfi e successi stagione dopo stagione.
«Notre Dame de Paris è il più bel spettacolo al mondo per la sinergia, l'alchimia tra ballo, storia, musica e acrobazia. Recentemente abbiamo selezionato due nuovi cast completi di giovani, facendo audizioni per ben quattro mesi per arrivare a creare 12 nuovi artisti. Questo nuovo cast ha avuto la possibilità di cimentarsi ascoltando la performance dei primi artisti e di migliorarlo. Il vecchio cast, infatti, ormai era abituato alla routine».
Riguardo le nuove promesse, lei ha utilizzato il «longevo» sistema delle audizioni, cosa ne pensa dei talent show?
«I talent show creano uno o due nuovi artisti e ne distruggono centocinquanta, perché dopo il flop di quell'esperienza molti partecipanti si ritirano e abbandonano il loro sogno».
Cosa consiglierebbe allora ad un giovane?
«Di fare la gavetta. Di partire dalla scuola ai locali per formarsi artisticamente e di non rinunciare ai propri sogni».
E qual è il suo prossimo sogno?
«È quello di fare un Circo di Federico Fellini. Il progetto è già in corso d'opera. E quello di realizzare nel 2014 il Festival Rock in tutta Italia non in concorrenza ma in collaborazione con gli altri produttori. E anche quello di portare Notre Dame de Paris al Porto Antico».
È instancabile.
«Mi piace fare degli spettacoli. Da 2 anni sto lavorando al progetto “Utopia”, presto uscirà anche un sito per presentarlo, che è uno spettacolo per dare speranza ai giovani».
E le piace stupire, come con Notre Dame de Paris, l'opera dei record?
«La sua formula innovativa, ha svecchiato la scena teatrale e musicale italiana introducendo musiche e sonorità inedite, nuovi autori e voci, aprendo la strada a un nuovo corso dello spettacolo».


Oggi, festeggia dieci anni di ininterrotto successo e si conferma un'opera senza tempo e che non conosce frontiere.
«Spero che nel tempo Notre Dame de Paris entri nel repertorio classico, che tra 50 anni sia nella normale programmazione perché grazie a quest'opera la musica non è mai stata così spettacolare».

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