(...) delle automobiliste genovesi. «Nulla a che fare - spiega subito lassessore Zerega al Giornale - con i progetti di parcheggi-rosa in prossimità di supermercati o centri di servizio, per agevolare in qualche modo laltra metà del cielo rispetto agli uomini. Non escludo affatto che, in futuro, si possano prendere in considerazione simili opportunità, ma lidea che voglio discutere e approfondire adesso con gli operatori del settore delle aree di sosta è tuttaltra, e viene incontro alle esigenze di salvaguardia dellincolumità delle persone allarmate dal moltiplicarsi di fatti criminosi e a disagio quando si tratta di recuperare lauto, magari a mezzanotte e al piano meno 3 o meno 4 di un park interrato». Per questo, Maria Rosa Zerega - laurea in Lettere e filologia classica, idoneità come ricercatrice al Cnr e cattedra di insegnante di Lettere moderne (oltre allimpegno come redattrice della rivista «Il Gallo») - ha inviato nei giorni scorsi una lettera ai vertici di Genova Parcheggi, Silos Vittoria, Autopark Piccapietra, Magazzini del Cotone, City Park e Corte Lambruschini: tutti convocati a un incontro che si terrà il giorno 25 mattina, a Palazzo Tursi, con allordine del giorno lintenzione di «attivare, in via sperimentale, iniziative per migliorare la sicurezza delle automobiliste», verificando «la fattibilità di realizzare delle aree di parcheggi riservate alle donne».
Detto così, senza distinguere cioè fra donne «qualsiasi» oppure in gravidanza, disabili e con particolari esigenze contingenti, potrebbe sembrare unipotesi fin troppo originale, e prestarsi a commenti ironici o addirittura a censure drastiche. Ma lassessore va al di là del testo stringato della lettera e, doverosamente, precisa: «Mi rendo conto che esiste un problema sicurezza in città, a Genova come da altre parti. E allora perché non venire incontro, vedremo poi in che modo e con quali procedure, alle donne quando si trovano a uscire a ora tarda da casa, da locali pubblici, cinema o teatri, e sono costrette a recuperare il mezzo percorrendo una sorta di girone infernale fatto di scalette buie, lunghi corridoi deserti, angoli ciechi?».
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