da Gerusalemme
«Quello che abbiamo fatto allora è un crimine. Se venissi incolpato di crimini di guerra, allungherei spontaneamente le mani alle manette. Come in un tribù di beduini, fummo mandati verso una guerra di vendetta. Allora non lavevo capito. Lo comprendo solo adesso». Così D. - questa liniziale del nome - un combattente della unità di élite «Yael», ha commentato in unintervista al quotidiano israeliano Maariv gli episodi del 19 febbraio 2002 in cui prima rimasero uccisi sei soldati israeliani nel posto di blocco di Ein Arik (Cisgiordania) e nelle ore successive altri 15 palestinesi, in prevalenza agenti dellAnp, in una serie di attacchi di ritorsione.
Luccisione dei soldati era stata compiuta da due miliziani delle Brigate dei martiri di Al-Aqsa, il braccio armato di Al-Fatah. I vertici militari israeliani - sostiene Maariv - giunsero alla conclusione che quella strage non avrebbe potuto avvenire senza un beneplacito di Yasser Arafat e dei suoi agenti, i quali «in poche ore» divennero un bersaglio per Israele. Il giornale ricostruisce gli attacchi simultanei condotti contro postazioni palestinesi. Dei cinque obiettivi il primo obiettivo fu assegnato alla unità «Yael» e gli altri a ununità scelte dei paracadutisti. Maariv ha raccolto otto testimonianze dirette di quegli eventi. «Ci fu detto che era unoperazione di vendetta, che andavamo a prendere vite umane in cambio delle vite prese a Ein Arik», ha detto D. a Maariv.
Ai paracadutisti fu detto che nellattacco di Ein Arik era coinvolta la polizia palestinese, per cui da quella notta essa diventava un bersaglio. Nella maggior parte dei casi - scrive il giornale - gli agenti palestinesi furono colti di sorpresa dal fuoco israeliano. Il bilancio della nottata di violenza fu di «15 cadaveri palestinesi».
Interrogato dal giornale, il portavoce militare ha confermato che «il 19 febbraio 2002 Zahal (lesercito israeliano, ndr) ha operato contro diversi obiettivi dellAnp in Giudea-Samaria (Cisgiordania). Fra questi obiettivi vi erano posti di blocco da cui erano passati terroristi che poi avevano compiuto attacchi contro civili e contro soldati israeliani».
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