Teodora Poeta
da Macerata
Otto treni fermi alla stazione di Civitanova Marche. Sono le quattro meno venti della notte. È buio, fa freddo, tutti si guardano intorno spaesati. Nessuno sa bene cosa fare. I soccorsi tardano ad arrivare. È qui che comincia la lunga attesa di 3.500 passeggeri, accampati come profughi nelle stanze spoglie della stazione. Non è una stagione fortunata, questa, per le Ferrovie dello Stato. LIntercity che arriva da Crotone e va a Milano frena allimprovviso, mentre sta percorrendo il tratto tra Porto Recanati e Loreto. I primi due vagoni finiscono fuori dai binari. Si è rotto il carrello della carrozza cuccette. I passeggeri hanno sentito sobbalzare il treno, ma non si sono accorti del deragliamento. I guai erano cominciati un po di tempo prima. LIntercity stava viaggiando a velocità ridotta, 30 chilometri lora, sperando di arrivare ad Ancona, la stazione più attrezzata per riparare il guasto: il carrello era surriscaldato e perdeva olio.
Il treno ha danneggiato anche 150 metri di traversine, il risultato è che tutti i convogli che sono arrivati dopo hanno trovato la strada sbarrata. È il caos. Otto treni fermi e imbottigliati. I vigili del fuoco hanno annunciato la chiusura del binario per qualche giorno. Si comprende subito che lattesa sarà lunga. I passeggeri vengono trasferiti con dei pullman nelle stazioni ferroviarie di Civitanova Marche ed Osimo, nonostante le resistenze di qualcuno che, inizialmente, si è rifiutato di scendere dal convoglio. I dannati restano «accampati» per ore ed ore nelle diverse stazioni, prima che arrivino i circa 70 pullman organizzati da Trenitalia. «Quando sono arrivata erano le 7.30 ed ho visto gente disperata ovunque, perché aveva freddo racconta Teresa Vozella, titolare della cartolibreria che si trova allinterno della stazione ferroviaria di Civitanova Marche -. Subito dopo sono arrivate ambulanze e vigili del fuoco». A quanto pare, infatti, i passeggeri sono arrivati a Civitanova Marche prima delle cinque, ma i volontari della Protezione civile (che hanno distribuito merendine, coperte ed acqua) sono giunti, invece, qualche ora più tardi. «Lassistenza è arrivata in ritardo commenta un tassista, Salvador Rao, che lavora proprio fuori dalla stazione -. Quando ho iniziato il servizio alle 7.30 non cera ancora nessuno che aiutasse quella gente». La macchina organizzativa, quindi, si è messa in moto in ritardo. Fortunatamente, comunque, né il guasto allIntercity, né lattesa nelle varie stazioni, ha causato danni alle persone, tra le quali cerano anche molti anziani e bambini. Per rifocillare i viaggiatori Trenitalia ha messo a loro disposizione i bar delle stazioni di Porto Recanati, Osimo, Loreto e Civitanova Marche. Nelle stazioni di Ancona e Pescara sono, poi, stati preparati rispettivamente 1.500 e 1.100 panini. «Sono 22 anni che lavoro qui alla stazione di Civitanova Marche e in tutto questo tempo ho visto un declino delle nostre Ferrovie», racconta Angelo Ceroni, titolare del bar della stazione. Per tutta la giornata di ieri, i treni hanno viaggiato con un ritardo medio di circa unora, con tempi dattesa lunghissimi e coincidenze perse. «Sono partita questa mattina alle 8.
La notte dei dannati del treno: in 3.500 al freddo e senza aiuti
Un guasto a una carrozza manda in tilt il tratto Ancona-Pescara
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