La notte di fuoco a Cinecittà Distrutto il set di Roma antica

Un centinaio le chiamate ai Vigili del Fuoco, al lavoro per tutta la notte Un corto circuito la probabile causa del rogo

Gli abitanti sulla Tuscolana hanno capito subito che non si stava girando una «fiction» quando, intorno alle 22 di giovedì sera, hanno visto salire dagli studi di Cinecittà una densa colonna di fumo alta tra i 30 e i 40 metri. In centinaia hanno preso d’assalto i centralini dei Vigili del fuoco per segnalare che nel tempio del cinema era divampato un incendio. Nel frattempo un pittore che stava lavorando in un’area chiamata Backlot, nella zona confinante con via Scintu, ha avvisato del fumo un vigilante interno. E subito è scattato l’allarme. Ad andare distrutta parte della scenografia di «Roma», una miniserie tv che ricostruisce la città antica ai tempi di Giulio Cesare prodotta da HBO, pay tv americana, e da Raifiction, le cui riprese sono già terminate da tempo. Completamente bruciate le case del piccolo villaggio di pescatori, la collina con il tempietto, parte della Suburra: in tutto un’area di circa 4000 metri quadrati. «L’incendio - secondo quanto riferito dal vicedirettore di Cinecittà Holding Maurizio Sperandini - si è originato all’interno di un capannone usato come deposito di scenografie e vestiti d’epoca. A causarlo probabilmente un cortocircuito nell’impianto elettrico». Il nucleo investigativo dei Vigili del fuoco tuttavia sta completando gli accertamenti per appurare l’esatta origine delle fiamme. La struttura della scenografia è composta da legno compensato e cartone, materiali altamente infiammabili. E così c’è voluta tutta la notte perché i pompieri riuscissero a domare l’incendio. Il vento forte poi non ha fatto che rendere più complicato il loro lavoro, tanto che, nonostante fossero stati dispiegati ben 70 uomini e 15 mezzi, c’è stato bisogno di chiamare i rinforzi. Alcuni autocarri del 115 in giacenza a Ciampino, con maggiori capacità di contenere e spruzzare acqua, sono arrivati in soccorso. Inoltre - particolare che aggrava il bilancio di una nottata già abbastanza frenetica - l’incendio ha raggiunto anche un mezzo stesso dei Vigili del fuoco impegnato nelle operazioni di soccorso che è bruciato nella zona sottostante, vicino al motore. Fiamme, manco a dirlo, subito sedate. «Per alcuni istanti abbiamo temuto il peggio - ha detto, tirando un sospiro, Alessandro Spina, responsabile delle guardie giurate di Cinecittà -. Qui vengono conservati autentici pezzi della storia del cinema. Fortunatamente i soccorsi sono stati immediati». Gli amanti di «Ben Hur» stiano tranquilli, nessun danno. Nemmeno per la famosa «Nave» di Fellini. Né per i bellissimi pini secolari che svettano sugli studi. Poco distante dal capannone distrutto dalle fiamme è situata la scenografia di «Gangs of New York» di Martin Scorsese, ma, anche in questo caso, il fuoco è e rimane solo quello scritto nella sceneggiatura.
Un allarme rientrato dunque tiene a sottolineare Maurizio Sperandini, vicedirettore di cinecittà Holding: «Il danno non impedisce la normale attività degli studi, né riduce le capacità produttive e competitive». Tuttavia, spente le fiamme, sono subito divampate le polemiche.

«Abbiamo appreso con preoccupazione il grave danno subito dagli stabilimenti di Cinecittà - ha dichiarato Simonetta Corsi, segretario nazionale di Uilcom, con delega allo spettacolo -. Riteniamo improrogabile la riapertura di un tavolo di confronto che affronti il tema della sicurezza e del rispetto delle normative vigenti».

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