Cronaca locale

Una notte al museo Brera e Cenacolo aperti fino alle 23

Nell’ultimo martedì del mese ingresso libero e fuori orario. Iniziativa del ministero: "Anche il Comune apra i suoi"

Una notte al museo 
Brera e Cenacolo 
aperti fino alle 23

Expo vuol dire anche (e forse soprattutto) e cultura. Tre grandi mostre su Leonar­do, Michelangelo e sul cibo nell’arte. Ma anche notti al museo. Una volta al mese, a in­gresso libero, l’ultimo marte­dì. Ad annunciarlo ieri il diret­tore generale del ministero dei Beni culturali Mario Re­sca, dopo la firma di un proto­collo di collaborazione per l’Expo con il sindaco e com­missario straordinario Letizia Moratti e l’amministratore de­legato Giuseppe Sala. Porte aperte ai musei statali, dun­que, e a Milano significherà poter visitare gratis Pinacote­ca di Brera e Cenacolo di Leo­nardo. Il progetto, spiega Re­sca, è stato ideato dal ministe­ro per avvicinare gli italiani al­le arti senza obbligarli a met­ter mano al portafoglio. «Vo­gli­amo aprire fino alle 23 e ren­dere gratuiti tutti i musei stata­li ogni ultimo martedì del me­se - spiega - quando le fami­glie hanno più difficoltà ad an­dare al cinema». Il ministro Sandro Bondi sta lavorando all’accordo con i rappresen­tanti sindacali per l’allunga­mento dell’orario, ma nel frat­tempo Resca si è augurato che anche le amministrazioni lo­cali si accodino per arricchire l’offerta. «Spero che anche i musei regionali e quelli civici - ha aggiunto- facciano altret­tanto ». Una proposta che la Moratti prenderà in conside­razione, anche se «a Milano ­sottolinea - sono già tante le occasioni per vedere gratis e fuori orario le opere d’arte». E i biglietti dei musei comunali, aggiunge qualcuno, costano davvero un’inezia. Si tratterà, casomai, «di coordinare le di­verse iniziative». Ci provò già Vittorio Sgarbi da assessore al­la Cultura. Aveva già trovato anche gli sponsor, ma i sinda­cati si opposero e non se ne fe­ce nulla. Ora tocca a Bondi. Già in cantiere le mostre su Leonardo e Michelangelo. Ma anche la rinascita del polo museale della Grande Brera ed eventi culturali con i giova­ni per protagonisti. «Questo accordo - assicura la Moratti ­dimostra che la cultura è un elemento trainante dell’espo­sizione. Milano vuole impri­mere un nuovo slancio al suo ruolo di capitale europea del­la cultura». In preparazione anche la rassegna su arte e ci­bo, la valorizzazione delle atti­vità dei teatri e dei musei e il lancio di bandi per giovani ar­tisti. E se Sala ha giudicato l’in­tesa con il ministero «coeren­te » con la strategia di marke­ting territoriale, per Resca la cultura può rappresentare la vera chiave del successo del­l’evento. Ma anche una straor­di­naria occasione per l’econo­mia. «Non so- spiega il mana­ger - se l’Italia sarà ancora in grado di costruire auto o lava­trici competitive. Di sicuro è sempre il Paese leader nel mondo per il patrimonio arti­stico.

E questo significa indu­strie, artigianato, posti di lavo­ro ».

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