Quante generazioni di innamorati, di studiosi e di poeti hanno indagato il cielo con lo sguardo, per coglierne la bellezza, limmensità, il mistero? Anche Dante Alighieri non rimase immune dinnanzi allo spettacolo del Cosmo, che indagò con lo stupore ammirato del filosofo e del letterato, ma anche con linteresse dello scienziato. Lappuntamento «Astronomia e Poesia - Il Cielo di Dante, la rivisitazione sotto le stelle di un grande classico» che si terrà questa sera presso il Civico Planetario Ulrico Hoepli, promosso da Auriga e curato da Monica Aimone con la supervisione di Francesco Peri, direttore Scientifico e Conservatore del Planetario di Milano, si interrogherà sulla figura dellAlighieri come astronomo. Un viaggio sulle orme di Dante, un percorso nel tempo e nello spazio guidati dalle parole del sommo poeta, per guardare il cielo con i suoi occhi, in un invito a riflettere in modo un po diverso dal consueto sul viaggio nel mondo ultraterreno compiuto dal poeta nella Commedia, e per cercare di comprendere meglio e di approfondire la sua articolata visione del cosmo, basata sullinterpretazione che la filosofia scolastica medievale aveva dato della fisica aristotelica.
Nelle terzine dantesche ricorre spesso la parola «stelle», quegli astri che Dante nella Divina Commedia indicò per descrivere lo scorrere del tempo, la geografia terrestre e concetti teologici, ma anche come emblema dellaspirazione delluomo a guardare e a protendersi verso lalto; le stesse stelle che il poeta guardò con meraviglia e che offrirono conforto ai suoi occhi testimoni di tanto orrore e dolore nellInferno, e che segnarono il congedo dalla prima parte del suo viaggio ultraterreno, nel celebre «E quindi uscimmo a riveder le stelle».Il Cielo di Dante, oggi ore 21 al Planetario c/o Giardini Pubblici, C.so Venezia 57. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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