Una notte tra ubriachi, drogati e risse sull’autobus più pericoloso della città

Il viaggio di Mascaretti sulla linea 90 insieme ai volontari: "Milano ha bisogno di essere presidiata 24 ore al giorno". L'assessore veste i panni dei City Angel e soccorre chi ha abusato di alcol e stupefacenti

È il filobus dello sballo che riaccompagna a casa alcolizzati e drogati dopo una notte brava. Basta salire un venerdì sera qualsiasi sulla linea 90-91, per rendersi conto che nel sangue dei passeggeri l’alcol e le sostanze stupefacenti scorrono a fiumi. Un primato che si somma a quelli come linea con più aggressioni al personale Atm, borseggi, lanci di oggetti e danni alle vetture, nonché presenza di clandestini e passeggeri senza biglietto. Tanto che l’assessore alle Aree urbane, Andrea Mascaretti, ha deciso di trasformarsi per una notte in City Angel, per verificare di persona che cosa succede sui filobus dopo mezzanotte e cercare di risolvere la situazione. Con lui ci sono sei volontari coordinati dal presidente Mario Furlan.
Appena saliti a bordo l’accoglienza non è delle migliori. Un gruppo di arabi bivacca tenendo con delle bottiglie di birra e all’apparire delle divise rosse col basco blu mostrano il dito medio. La maggior parte dei passeggeri ubriachi sono per fortuna inoffensivi. Uno di loro, con un mostro tatuato sul bicipite, ciondola la testa sul sedile privo di conoscenza. L’assessore si avvicina e cerca di verificare con i City Angel che stia bene. Il ragazzo farfuglia frasi incomprensibili. Nel giro di qualche minuto però scoppia il finimondo. Un peruviano appena salito si intestardisce a non lasciar chiudere le porte del filobus, rischiando di sfondare i finestrini con i pugni. I City Angel cercano di calmarlo, ma il giovane sfugge arrampicandosi ai sostegni come una scimmia. I volontari sono costretti a farlo scendere dal filobus e a chiamare ambulanza e carabinieri. Il peruviano alterna momenti di svenimento ad altri in cui si rotola sull’asfalto: segno che ha fatto uso di ecstasy. Alla fine viene condotto in caserma.
L’assessore Mascaretti e i City Angel tornano sul filobus, dove restano fino alle 2, aiutando persino una ragazzina che si è persa e non sa come tornare a casa. «Le ultime corse sono le più pericolose - osserva un volontario -. Trovi la banda di arabi a fianco di quella dei rom e devi solo sperare che non si menino tra di loro». «Sulla 90 non mi sento mai sicura, ma purtroppo i taxi costano - aggiunge Miriam, una ragazza -. Scene come quella di stasera sono all’ordine del giorno. E per fortuna che c’erano i City Angel: se ci fossero sempre sarei più tranquilla». Le camicie rosse dei volontari infatti si notano subito e sono un segnale inconfondibile: chi è malintenzionato stanotte deve cambiare corsa.
«La città va presidiata giorno e notte - avverte Mascaretti -, in certe aree occorre una presenza costante per garantire la sicurezza. Per questo i City Angel svolgono un servizio utilissimo. I cittadini vedendo loro si sentono protetti, perché sanno che sono persone addestrate, non armate, in grado di difendere i più deboli». Una necessità per molte linee. In sei anni infatti Atm ha contato 912 aggressioni ai suoi dipendenti, che costituiscono il 45% delle cause di infortuni sul lavoro.

Tra le emergenze ci sono anche i clandestini, con 471 irregolari fermati su bus e metrò nel 2008, e i borseggi. Dieci le linee più a rischio: oltre alla 90 e 91, nella lista nera ci sono anche 92, 60, 54, 61, 70, 73, 94 e 95.

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